CONTRATTI STATALI: FURBETTI CARTELLINO, LICENZIAMENTI RECORD (OGGI 9 LUGLIO 2017)
Sul rinnovo dei contratti statali e sulla riforma del pubblico impiego, il ministro Madia come promesso ha introdotto nuove norme contro i cosiddetti furbetti del cartellino, arrivando di fatto ad accogliere possibili licenziamenti record contro chi da anni ruba soldi allo Stato permettendosi comportamenti incresciosi (come timbrare senza andare al lavoro). Le nuove norme introdotte nel decreto correttivo sul contrato all’assenteismo nei pubblici uffici, prevedono pene molto dure: l’impiegato scoperto a falsificare la sua presenza in orario di lavoro? Due giorni sospeso, no stipendio e sola indennità alimentare: «chiamato a difendersi in contraddittorio con un preavviso minimo di quindici giorni e in un mese il procedimento disciplinare deve essere concluso. Il dipendente può essere chiamato anche a rispondere di danno all’immagine della P.A (procede la Corte dei conti entro 150 giorni)», si legge nelle anticipazioni del decreto pubblicate da IntelligoNews.
Il testo Unico riformato dalla Madia prevede dunque iter accelerato e possibili licenziamenti record nel caso in cui la responsabilità disciplinare per i dipendenti scoperti a reiterare l’abuso, ma anche per i dirigenti che, pur essendo a conoscenza dell’episodio di assenteismo, non fanno partire il procedimento di sospensione-licenziamento.
CONTRATTI STATALI: MADIA, “NESSUNA LIMITAZIONE A MALATTIE GRAVI” (OGGI 9 LUGLIO 2017) –
È di ieri la notizia tramite lo scoop di Adnkronos sul rinnovo dei contratti statali, per quanto riguarda la definizione delle linee guida sulle malattie gravi. Qui trovate tutto lo speciale approfondito, intanto però vale la pena ricordare come solo due giorni fa il ministro Madia ha voluto replicare su Facebook ad una polemica sorta su alcuni organi di stampa rispetto al rinnovo dei contratti statale, dove vi sarebbe inserito una nuova norma che riduce le tutele per persone affette da gravi patologie. «Quanto riportato è molto grave e totalmente infondato», spiega il ministro PA ritornando sull’invio dell’atto d’indirizzo all’Aran. I dipendenti pubblici, secondo la Madia, non dovrebbe temere nulla su questo fronte: «attualmente i giorni nei quali si effettuano terapie salvavita (es chemioterapia) non hanno un limite, e così continuerà ad essere», scrive con chiarezza il ministro della Pubblica Amministrazione.
Ma non solo, pare che nella norma di rinnovo del contratto pubblico nazionale, vi sia inserita anche una parte di tutela in più e non in meno rispetto al delicato settore delle gravi patologie: «ad oggi, non esiste una specifica garanzia per i giorni nei quali una persona è poi costretta ad assentarsi nei giorni successivi alle terapie, quando sta male a causa degli effetti, ad esempio, della chemio», sottolinea ancora la responsabile di Palazzo Vidoni, che poi conclude, «ecco, con l’atto di indirizzo noi interveniamo su questo punto: diciamo che deve esistere una garanzia in più; devono esserci dei giorni nei quali è possibile assentarsi a causa degli effetti collaterali di alcune terapie, senza che queste assenze vengano conteggiate nel monte massimo di assenze consentito dai contratti, come invece accade oggi», ci tiene a precisare Marianna Madia.