All’interno del “pacchetto” contratti statali sotto rinnovo definitivo nei prossimi mesi, uno dei punti che rimane ancora sotto profonda critica da perte dei sindacati è certamente il “nodo” malattie, tra permessi, orari e legislazione apposita per i dipendenti pubblici. Le nuove regole decise dalla riforma Madia prendono di petto la questione “furbetti” ma ha incontrato non pochi ostacoli rispetto alle decisioni prese: più visite fiscali, maggiori controlli per le assenze con malattia, particolari controlli con rete di medici chiamati direttamente dall’Inps. L’obiettivo del Governo è quello di ridurre drasticamente le finte assenze e permessi per malattie, di norma messe “apposta” il lunedì o il venerdì per poter allungare il weekend. Non più l’Asl ma l’Inps nel ruolo di controllore ha evidenziato come il problema sia alquanto urgente ma ci sono punti che non convincono, come chi “segnala” i furbetti che potrà usufruire di bonus con i sindacati che lamentano “un sistema basato sulla delazione”. Sul tavolo dunque anche questi punti chiave nel rinnovo finale che dovranno trovare un punto d’accordo sensato atto anche all’abbattimento dell’esistente e grave problema dei “furbetti” nella Pa.
CONTRATTI STATALI: ULTIME NOTIZIE E RINNOVO SETTORE PUBBLICO
IL PROBLEMA RISORSE ECONOMICHE
I contratti statali tornano al centro della cronaca parlamentare con i nuovi incontri in sede Aran che questa settimana vedranno alcuni dettagli e specifiche tecniche per quanto riguarda, come sempre, la copertura economica. Come ha fatto intendere il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, la svolta sarà data dal Ministero dell’Economia che in autunno concederà gli spazi esatti per il rinnovo totale del settore impiego e degli stipendi per i suoi dipendenti. Il tavolo è dedicato ai 3 milioni lavoratori nella Pa, con l’obiettivo degli ormai arco-famosi 85 euro di aumento medio. «L’auspicio espresso è che si possa chiudere entro i primi giorni di ottobre», ha espresso la stessa Madia a fine della scorsa settimana. Sul capitolo risorse, per i rinnovi della Pa centrale sono stati stanziati 1,2 miliardi di euro con le precedenti manovre, e la conferma arrivata è che almeno altrettanti dovrebbero arrivare con la prossima legge di Bilancio.
I NODI APERTI
In questi giorni si tengono i nuovi e importanti incontri all’Aran per il rinnovo dei contratti statali per tutti i dipendenti pubblici: dopo l’incontro introduttivo del 27 giugno scorso, tornano nella sede dell’Aran i sindacati per l’avvio del tavolo sulle Amministrazioni Centrali (il comparto Funzioni Centrali), uno dei quattro settori in cui è stata ricomposta la Pubblica Amministrazione. Al centro della discussione i contratti per una platea di circa 250 mila impiegati pubblici, tra cui citiamo i ministeriali, gli enti pubblici com Inali, Inps, Agenzie Fiscali e dirigenti della sfera pubblica di questi comparti. Di fatto, si tratta ancora di una discussione preliminare sul piano operativo dei rinnovi che dovranno portare ad aumenti salariali medi di 85 euro, secondo quanto stabilito nell’accordo siglato il 30 novembre scorso tra Cgil, Cisl e Uil e la ministra Marianna Madia.