Non c’erano così tanti occupati in Italia dal 1977: non solo, stando agli ultimi dati Istat era da gennaio 2012 che il tasso di disoccupazione da noi non scendeva sotto il 10%. Obiettivi importanti quelli raggiunti dagli ultimi livelli registrati in agosto e che portano il nostro Paese per la prima volta in 6 anni con una inversione di tendenza, attualmente al 9,7% con un calo di 0,4 punti percentuali su luglio e 1,6 punti su agosto 2017. «I disoccupati sono diminuiti sul mese di 119.000 unità a 2.522.000 mentre sono calati di 438.000 unità su agosto 2017», segnala ancora l’Istat nel suo aggiornamento mensile sui delicati dati della disoccupazione. A rimanere preoccupante è la mancanza di lavoro giovanile, in aumento seppur minimo rispetto agli scorsi mesi: la percentuale di giovani nella fascia 15-24 anni che cerca lavoro e non lo trova purtroppo sale, lasciando un “chi va là” per l’attuale Governo che dovrà lavorare in questa direzione nei prossimi mesi. Se sul fronte interno è sicuramente un successo quanto avvenuto con i provvedimenti dei Governi Renzi e Gentiloni, sul fronte europeo siamo ancora al totale rilento: 25 Paesi su 28 fanno meglio di noi in tutta l’Eurozona, stando a dati Eurostar.
RENZI, “MERITO DEL JOBS ACT”: MA I SINDACATI NON CI STANNO
«Quindi il #JobsAct ha portato per la prima volta dopo anni la disoccupazione sotto il 10%. Siamo partiti dal 13.2% e adesso siamo al 9.7%. Ora vedremo che succede appena Di Maio abolisce la povertà», scrive Renzi su Twitter, rivendicando il merito dei governi a firma Pd. Non solo, su Facebook l’ex premier fiorentino aggiunge «Adesso comunque Di Maio ci ha detto di aver abolito la povertà e introdotto il reddito di cittadinanza, quindi non ci sarà più bisogno di seguire i dati Istat – aggiunge Renzi -. Ma per chi continua a credere alla realtà e non alle #FakeNews di RoccoCasalino, la disoccupazione sotto il 10% è una buona notizia. Viva l’Italia che lavora e non vive di assistenzialismo». Chi non si dice per nulla d’accordo con Renzi e con le politiche dem è il leader della Uil Carmelo Barbagallo, che in una nota commenta gli ultimi dati Istat «Aumento dell’occupazione registrata dai dati dell’Istat è fittizia perché è una occupazione non di qualità; c’è un aumento del lavoro a tempo determinato, un aumento del precariato».