Se hai più di 40 anni, dovresti lavorare al massimo 6 ore al giorno. Viene da chiedersi, vista la situazione pensionistica italiana dove si va da un massimo di 67 a un minimo di 62 anni a seconda delle riforme di età fino a quando si deve lavorare, quante ore al giorno dovrebbe lavorare un 60enne. Lo dice uno studio della Melbourne Institute of Applied Economics and Social Research che ha indagato sulle ore di lavoro di persone di 40 e più anni. C’è un dato scientifico reale dietro allo studio, noto già da tempo e che chi ha più di 40 anni conosce per propria esperienza personale: dopo quell’età “Il declino cognitivo può accadere già a partire dai 40 anni. Si manifesta con la perdita della capacità di concentrarsi e ricordare fatti importanti. Questa sovrastimolazione e declino cognitivo di solito accade a causa del lavoro eccessivo”.
DOPO LE 8 ORE SI LAVORA CON UN PENSIONATO
La ricerca australiana ha coinvolto 3500 donne e 3000 uomini over 40. Si è così potuto sperimentare che l’orario giusto a quell’età sarebbe un massimo di 6 ore al giorno invece delle normali 8. Una volta superato quell’orario, si legge, le capacità di concentrarsi e fare un buon lavoro cominciano a peggiorare. Nel mondo contemporaneo invece l’attività lavorativa ha raggiunto limiti che riportano ai tempi della rivoluzione industriale: 10 o anche 11 ore al giorno sono ormai la regola. Lavorarando 11 ore al giorno, si legge ancora, le capacità cognitive diventano peggiori di quelle di un disoccupato o di un pensionato. Certamente, continuare a lavorare fa bene per mantenere attivo il cervello, ma troppe ore fanno solo male. Ricerche scientifiche e psicologiche hanno già dimostrato che un periodo di lavoro ha bisogno di pause di 15 minuti ogni tot, per riposarsi e riprendersi, cosa che non viene quasi mai rispettata nella nostra società.