Nella giornata in cui i sindacati hanno firmato e presiglato il contratto dei lavoratori statali del Comparto Sanità, lo sciopero infermieri ha messo in ginocchio molti ospedali italiani con un altissimo numero di interventi saltati ed esami non coperti proprio per le braccia incrociate di molti esistenti e dipendenti ospedalieri. «Sono circa 150-200mila gli infermieri che hanno aderito allo sciopero nazionale proclamato dai sindacati Nursind e Nursing-up», ha spiegato il presidente Nursing-up Antonio De Palma; non solo, ha aggiunto che in moltissimi ospedali «si è registrato il blocco delle sale operatorie, con oltre 65mila procedure assistenziali saltate ed interventi chirurgici sospesi ad esclusione delle urgenze. Ha incrociato le braccia circa l’80% degli infermieri». La notizia della firma all’Aran di Roma ha aumentato gli animi caldi tra le varie sigle minori che si ribellano alla chiusura di un contratto «nettamente al ribasso; saranno complici della morte della sanità. Noi a questo scempio per fini elettorali non presteremo il fianco».
LE RICHIESTE DEGLI INFERMIERI
Una giornata ricca di scioperi quella di oggi: è in corso quello nazionale degli infermieri, proclamato dai sindacati di categoria Nursing-up e Nursind a causa del mancato rinnovo del contratto di lavoro del comparto Sanità. Questo è un tema che coinvolge oltre 500mila lavoratori, tra cui gli infermieri, che rappresentano la componente più numerosa con circa 280mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale, e le professioni sanitarie come tecnici e radiologi di laboratorio. Di conseguenza, si prevedono disagi negli ospedali e nelle sale operatorie: sono garantiti solo gli interventi di urgenza. All’ospedale San Martino di Genova, ad esempio, sette sale operatorie sono state chiuse. Allo sciopero è abbinata la manifestazione in piazza Santi Apostoli oggi a Roma per “chiedere alle istituzioni un cambiamento serio”. Sul piede di guerra anche i Vigili del Fuoco: una giornata di sciopero per ottenere aumenti salariali adeguati al costo della vita, pensioni di anzianità corrispondenti al loro “lavoro usurante” e la tutela dell’assicurazione Inail per gli infortuni sul lavoro.
SCIOPERO OGGI: DAGLI INFERMIERI AGLI AVVOCATI
Oggi, venerdì 23 febbraio 2018, sciopero anche nel settore scolastico. È stato proclamato dai sindacati di base della scuola SIDL, CUB Scuola Università Ricerca, Cobas della scuola, Unicobas scuola, USB P.I., SGB, USI Educazione, OR.S.A Scuola e USI SURF. Anche in questo caso è il rinnovo dei contratti a tenere banco, come spiega Unicobas: “Dopo 12 anni di blocco, a fronte di una perdita secca di almeno 18.000 euro pro-capite, destina ‘a recupero’, alla scuola meno retribuita d’Europa, la miseria di circa 250 euro netti medi (circa 400 lordi) in tutto e ‘aumenti’ pari a 80 euro lordi (45 netti medi) distribuiti nell’anno a partire da Marzo, con Gennaio e Febbraio che passano in cavalleria”. Sciopero di 24 ore anche dei lavoratori delle autolinee Marozzi contro la procedura di licenziamento collettivo per 85 lavoratori. E scioperano anche gli avvocati: astensione dalle udienze e dall’attività giudiziaria, fatta eccezione per le udienze che si terranno davanti al Circondario del Tribunale di Avellino.