Le cifre che interessano l’oltre milione di dipendenti statali coinvolto nel rinnovo del contratto nazionale Scuola sono stati spiegati dal Miur e dai sindacati, giunti in accordo in extremis appena sotto le elezioni (quando fino a ieri sembrava che l’accordo potesse saltare da un momento all’altro): per poter valorizzare la professionalità dei docenti delle istituzioni scolastiche e dell’AFAM e il fondamentale ruolo che rivestono nella società, il Miur «assegna loro un ulteriore riconoscimento economico, che consente di giungere a un incremento stipendiale complessivo medio di 96 euro al mese per i docenti delle scuole». In particolare, con gli aumenti dei docenti che vanno dai 80,4 fino a 110, ci sono anche i 105 euro di media per i docenti dell’AFAM, più di quello che si diceva nell’accordo di novembre 2016. «Per gli ATA delle scuole l’incremento medio è di 84,5 euro (si va da un minimo di 80 a 89 euro), per l’università di 82 euro, per ricercatori e tecnologi di 125 euro, per l’area amministrativa della ricerca di 92 euro, per l’ASI di 118 euro. Salvaguardato, per le fasce retributive più basse, il bonus di 80 euro», spiegano ancora le fonti del Governo riportate su La Tecnica della Scuola.
FIRMATO CONTRATTO SCUOLA, AUMENTI STIPENDI
A sorpresa arriva nella notte la firma definitiva sul contratto Scuola: gli statali del comparto Miur ottengono così dopo 9 anni il primo aumento stipendiale a 85 euro di media, come garantito dalla Riforma Pa a firma Madia. L’accordo, il più temuto, contrastato e contestato (tanti sindacati sono in rivolta contro le sigle confederali e li accusano di “complicità” con il Governo, ndr) riguarda un milione di addetti ai lavori tra docenti, Ata e addetti all’Università e alla Ricerca. Il Ministro Fedeli commenta, «soddisfatti per l’intesa. Valorizzare chi lavora nei settori della conoscenza è investimento sul futuro», spiega la titolare del Miur in un Tweet. Come hanno fatto sapere i sindacati che hanno raggiunto l’accordo all’Aran con il Ministro Madia, «gli aumenti salariali previsti dal nuovo contratto della scuola vanno da un minimo di 81 a un massimo di 111 euro, da suddividere in tre annualità». Non ci sarà dunque un aumento di orario, come invece temuto nei mesi precedenti: non solo, i fondi del merito non saranno più distribuiti dai dirigenti scolastici ma saranno suddivisi in contratti a livello di istituzione scolastica e nello stipendio tabellare. «Firmato il nuovo contratto della conoscenza, dalla scuola alla ricerca fino all’università e agli istituti artistici e musicali. Era giusto e doveroso», commenta il ministro della Pa, Marianna Madia.
Firmato il nuovo #contratto della conoscenza, dalla scuola, alla ricerca, all’università, agli istituti artistici e musicali. Era giusto e doveroso. @valeriafedeli #RiformaPA #unPaesechecambia
— Marianna Madia (@mariannamadia) 9 febbraio 2018
#Contratto, firmato il rinnovo per #Scuola, #Università, #AFAM, #Ricerca. Coinvolti 1,2 mln di dipendenti. @valeriafedeli: “Soddisfatti per intesa. Valorizzare chi lavora nei settori della conoscenza è investimento sul futuro”
— Miur Social (@MiurSocial) 9 febbraio 2018
RINNOVO OK PER VIGILI DEL FUOCO
Giornata importante quella di ieri dove il rinnovo dei contratti statali, per il comparto dei Vigili del Fuoco, ha finalmente avuto atto dopo mesi di discussioni e “barricate”. La firma tra Aran, sindacati e Ministero PA giunge dopo quella dei Comparti Centrali e delle Forze di Polizia, con la soddisfazione del ministro Madia che viene espresso anche sui social: «Firmato nuovo #contratto anche per i Vigili del Fuoco. Continuiamo a lavorare per mantenere gli impegni presi». Secondo punto chiave della giornata è stato il via libera definitivo della Corte dei Conti agli aumenti stipendiali per il triennio 2016-2019 con le cifre pattuite dalla riforma Pa: 85 euro di aumento medio per una platea di circa 250.000 dipendenti pubblici di ministeri, agenzie fiscali, Inps ed Inail del comparto Funzioni centrali, il primo su cui è stata raggiunta l’intesa il 23 dicembre. Il terzo punto chiave era l’incontro all’Aran con i sindacati del mondo scuola, ma in questo caso di novità sostanziali non ve ne sono visto che le barricate restano e la sfida per arrivare alla firma finale sembra davvero complessa e di difficile lettura per gli stessi addetti ai lavori; troppi punti ancora irrisolti, come osserva lo Snals qui sotto nel paragrafo dedicato.
Firmato nuovo #contratto anche per i Vigili del Fuoco. Continuiamo a lavorare per mantenere gli impegni presi. #RiformaPA pic.twitter.com/17vS8Hwq9u
— Marianna Madia (@mariannamadia) 8 febbraio 2018
SNALS, “PROPOSTE ARAN IRRICEVIBILI”
La Madia promette, l’Aran pure, ma i sindacati non sono per nulla convinti: il percorso di rinnovo dei contratti statali è ancora irto di ostacoli, specie sulle norme che disciplineranno il lavoro, le sanzioni disciplinari, l potere ai dirigenti e poi ovviamente le risorse per gli aumenti stipendiali. In questo frangente, nel particolare mondo scuola, il sindacato Snals è uscito ieri sera con una dura nota su Orizzonte Scuola in cui lancia un’ultimatum all’Aran (ovvero al Governo): «Lo Snals ha espresso la propria volontà di non non firmare il Contratto, se non cambieranno le proposte avanzate sino ad ora dall’Aran», spiega il sindacato dopo la Direzione Nazionale riunitasi ieri a Roma proprio sul nodo rinnovo contatti scuola. «La parte normativa presenta proposte peggiorative rispetto al precedente contratto e per la parte economica mancano risorse aggiuntive che possano consentire di avviare un serio riconoscimento del lavoro svolto». Se qualcosa non cambia, allora la firma non arriverà, in attesa di capir cosa poi faranno i sindacati maggiori implicati nel rilancio sul comparto Scuola.