VIA LA LEGGE FORNERO, COTTARELLI RICORDA QUANTO COSTA
Partito democratico e Movimento 5 Stelle è ormai certo che non si incontreranno per mettere a punto un accordo di Governo. Tra i commentatori ci si era chiesi se le pensioni potessero essere o meno un terreno per proposte comuni, stante la volontà pentastellata di superare la Legge Fornero e quella dem di fare solo delle piccole modifiche ampliando gli strumenti di flessibilità già presenti come l’Ape. In ogni caso Carlo Cottarelli, intervistato dall’Ansa, ha voluto ricordare che intervenire sull’attuale sistema pensionistico può avere un costo che va da “qualche miliardo per salire a 10-15 miliardi con punte di 1,5 punti di Pil. Nell’intero periodo in termini cumulati sono 20 punti percentuali di Pil. Per un paese già con debito al 130% non è una cosa da niente”. Questo senza intervenire sul meccanismo che lega i requisiti pensionistici all’aspettativa di vita.
PROIETTI CHIEDE PIÙ FLESSIBILITÀ A 63 ANNI
Dopo l’ennesimo intervento di Bruxelles riguardante il sistema pensionistico italiano, Domenico Proietti non manca di rimarcare che “c’è la necessità, periodicamente, di tranquillizzare la Commissione europea sul livello della spesa pensionistica italiana e la Uil assolve puntualmente a questo compito”. Il sindacalista ricorda quindi che “la spesa per le pensioni, in Italia, è stabile e ampiamente sostenibile nel breve, medio e lungo periodo. Essa equivale all’11% rispetto al Pil, perfettamente in media con gli altri Paesi europei, meno della Francia e della Germania”. Secondo il Segretario confederale della Uil “è bene continuare a modificare la Legge Fornero, per garantire una maggiore flessibilità di accesso alla pensione intorno ai 63 anni e favorire un concreto rilancio e un rafforzamento della previdenza complementare”.
NUOVO RICHIAMO UE ALL’ITALIA
La Commissione europa ha stilato un rapporto sulle pensioni e la loro adeguatezza, in cui si evidenzia come “nonostante l’alta spesa pensionistica, la sicurezza in età avanzata non è uniforme in Italia: il sistema previdenziale svolge efficacemente la funzione di mantenimento del reddito, tuttavia la protezione contro la povertà è inadeguata e le condizioni di ammissibilità ristrette includono clausole regressive”. Secondo quanto riporta Radiocor, Bruxelles riconosce che la riforma delle pensioni del 2016 è intervenuta sul tema, cerando di facilitare l’accesso anticipato alla pensioni per alcune categorie di lavoratori e aumentando le quattordicesime per gli assegni più bassi. Tuttavia resta il rischio di future pensioni inadeguate per chi ha carriere brevi e discontinue. Bisognerebbe quindi cerca di aumentare la capacità redistributiva del sistema pensionistico tramite finanziamenti integrativi.
TASSA SU GOOGLE PER AUMENTARE LE PENSIONI
Nelle scorse settimane in Spagna ci sono state diverse manifestazioni da parte di pensionati che hanno protestato contro le rivalutazioni degli assegni giudicate troppo basse rispetto all’andamento dell’inflazione. Ora, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, il Governo di Madrid starebbe pensando di aumentare le pensioni mediante una web tax che colpirebbe Google e le altre società legate a internet, come Facebook e Amazon. A livello europeo si è parlato molto dell’introduzione di questa imposta, ma poi non se n’è fatto nulla, anche per non “urtare” gli Stati Uniti, visto il timore di guerre commerciali tra le due sponde dell’Atlantico. In Italia, invece, la web tax è stata introdotta dall’ultima Legge di bilancio e dovrebbe scattare dal 2019. Tuttavia non è mai stato emanato l’apposito decreto ministeriale: spetterà con tutta probabilità al nuovo Governo decidere il da farsi.
LO SPI-CGIL IN PIAZZA IN AIUTO DEI CITTADINI
Lo Spi-Cgil della Puglia ha deciso di ripetere l’esperienza di Carosello, evento che porta in piazza il sindacato dei pensionati della Cgil. Mercoledì prossimo a Bari, spiega il sito di Rassegna Sindacale, verranno illustrate le novità di quest’anno. Tra maggio e luglio saranno tredici le città pugliesi teatro di incontri e momenti di intrattenimento. “Dopo il successo dello scorso anno abbiamo deciso di raddoppiare le tappe della manifestazione perché abbiamo avvertito che c’è negli anziani, nei pensionati e nelle loro famiglie il bisogno di essere ascoltati, di uscire dalla solitudine in cui spesso è vissuta questa fase della vita. Stare nel Sindacato dei pensionati della Cgil, invece, vuol dire recuperare energie e, come recita il claim della nostra campagna sociale ‘Vitamina Spi’, è il miglior rimedio contro la sindrome dell’inutilità”, ha spiegato Gianni Forte, Segretario generale dello Spi-Cgil Puglia.
ACCORDO TRA INPS E CUPLA
Il Cupla (Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo) di Treviso ha sottoscritto un protocollo d’intesa per rafforzare la collaborazione con l’Inps con l’obiettivo di “favorire i nostri associati nella risoluzione di problemi pratici che possono avere in tema pensionistico e assistenziale”, ha detto Renato Piovesan, presidente di Cupla Treviso. 50&Più Fenacom-Confcommercio, Cna PensionatiTreviso, Anp-Cia, Fipac-Confesercenti, Fnp-Coldiretti, Anap-Confartigianato, Casa-Casartigiani, Snp-Confagricoltura sono come “delle antenne sul territorio e possono aiutare l’Inps a migliorare il servizio migliorando le eventuali criticità”, ha aggiunto secondo quanto riportato da trevisotoday.it. Lo scambio di informazioni tra le associazioni e l’Inps sarà su materia “rilevanti e prioritarie”, come “le campagne reddituali (Red), le campagne indebiti, i bandi assistenziali (Home Care Premium, Long Term Care, ecc.), le sperimentazioni regionali in essere (ad esempio sull’invalidità civile) e più in generale l’organizzazione dei servizi dell’istituto nel territorio”.
Un tema caldo affrontato dal protocollo è quello delle truffe ai pensionati. Le parti hanno deciso di impegnarsi a segnalare eventuali casi per predisporre interventi formativi specifici. C’è da dire che purtroppo anche l’Inps finisce per essere vittima di truffe, come si è scoperto la scorsa settimana, quando si è saputo che la Guardia di Finanza ha denunciato una donna di Pagani che aveva incassato per 4 anni pensione del padre deceduto. Una truffa all’Inps da circa 50.000 euro.