RIFONDAZIONE COMUNISTA CONTRO LA LEGGE FORNERO
In occasione del primo maggio, Francesca Berardi segretaria della federazione di Cremona di Rifondazione comunista-Se, ha diffuso un volantino che è stato ripreso da welfarenetwork.it. Nel testo si evidenzia, tra le altre cose, come nello scenario attuale un lavoratore non sa se avrà la pensione e nemmeno fino a quando dovrà continuare a restare nel mercato del lavoro, sfiorando i 70 anni di età come requisito di accesso alla quiescenza. Di fronte a una situazione che vede aumentare le disuguaglianze e diminuire i redditi, Rifondazione comunista chiede quindi che venga abolita la Legge Fornero, oltre che il Jobs Act, con il ripristino dell’articolo 18. Nel testo non viene chiarito quale sistema pensionistico bisognerebbe adottare in sostituzione dell’attuale, né se resterebbe in vigore il meccanismo che lega i requisiti pensionistici all’aspettativa di vita.
LE RICHIESTE DELLA UIL SULLE PENSIONI
Nella giornata di oggi si sono tenute manifestazioni dei sindacati in diverse città italiane. Secondo quanto riporta l’Agenzia Vista, a Napoli in piazza del Gesù il Segretario regionale della Uil, Giovanni Sgambati, concludendo gli interventi dal palco ha chiesto “l’abbattimento della fiscalità sul lavoro e una nuova riforma delle pensioni”. Proprio nelle ore precedenti da altri esponenti dell’Unione italiana del lavoro erano arrivate parole simili. Il Segretario generale Carmelo Barbagallo aveva evidenziato la necessità di far partire la cosiddetta fase 3 di cambiamento della Legge Fornero, in particolare per migliorare la condizione previdenziale di giovani e donne. Sulla stessa lunghezza d’onda, il Segretario confederale Domenico Proietti, secondo cui occorre garantire una maggior flessibilità pensionistica intorno ai 63 anni di età, insieme a un rafforzamento della previdenza complementare.
LA RICHIESTA DEL CODS SUL LAVORO DI CURA
In occasione della Festa del lavoro, Orietta Armiliato, dalla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social, evidenzia che con tutta probabilità anche oggi molte donne hanno pulito casa, fatto il bucato, preparato da mangiare, accudito un genitore anziano e svolto tutte quelle attività che rappresentano il lavoro di cura. Un lavoro che, scrive Armiliato, non è stato ancora riconosciuto e quindi mai valorizzato. “Ricoprendo una serie di ruoli le donne diventano i pilastri delle famiglie e tengono in piedi lo stato sociale quel welfare del quale tanto si parla e sul quale poco si fa”. Tutto questo senza un riconoscimento economico o contributivo. Per questo il Comitato Opzione donna social “rivendica il riconoscimento e l’attribuzione di un diritto per le donne, tutte, ponendo al centro il riconoscimento del ‘lavoro di cura’. perché oltre ad essere gravoso, è una risorsa per tutta la comunità ed è dunque indispensabile rimediare a questo iniquo sistema che vige, in modalità occulta, da sempre”.
LE PAROLE DI CARMELO BARBAGALLO
In vista del 1° maggio, festa del lavoro che si celebra oggi, Carmelo Barbagallo ha rilasciato un’intervista a L’Avanti, nella quale ha rivendicato il fatto che la Uil “è il sindacato che ha il rapporto tra lavoratori attivi e pensionati più alto di tutti gli altri sindacati” e ha evidenziato le tante iniziative dell’Unione italiana lavoratori dedicate ai giovani, senza dimenticare il ruolo della UILTemp, “che si occupa prevalentemente di quei giovani che hanno contratti precari o temporanei”. Tutto questo per ribadire l’importanza della festa dei lavoratori. Nell’intervista il sindacalista rivela anche che la prima rivendicazione che la Uil intende fare al nuovo Governo è quella riguardante gli “investimenti pubblici e privati in infrastrutture materiali e immateriali. La seconda riguarda il fisco. Noi metteremo in atto una grande vertenza fiscale per ridurre il peso delle tasse su lavoratori e pensionati, così da ottenere un incremento dei salari e delle pensioni”.
Sempre in tema di previdenza, Barbagallo vorrebbe far sì che parta la cosiddetta fase 3 della riforma della Legge Fornero, in modo da “ottenere condizioni previdenziali migliori proprio per i giovani e le donne”. Tra le altre richieste all’esecutivo che ancora deve arrivare c’è anche “il tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro diventi prioritario e perciò noi chiederemo una Strategia nazionale che, a differenza degli altri Paesi europei, in Italia è ancora assente. Non è un caso che abbiamo deciso di dedicare il Primo Maggio proprio a questo argomento”.