SCATTI ED ESENZIONI
L’età per la pensione di vecchiaia salirà dal 2019 a 67 anni. È previsto uno scatto di cinque mesi per l’adeguamento alla speranza di vita che si applica anche ai lavoratori precoci che si ritirano prima grazie alle nuove agevolazioni, mentre gli addetti ai lavori usuranti saranno esclusi. Nella Legge di Bilancio 2018 è prevista anche l’esenzione dallo scatto per 15 categorie di lavoratori per i quali età pensionabile e requisito contributo per la pensione anticipata restano quelli attuali. Come riportato da QuiFinanza, lo scatto del requisito pensione 2019 ha un impatto anche sull’Ape volontaria, prorogata dalla Legge di Bilancio: il requisito anagrafico sarà di 67 anni, quindi non basteranno più 63 anni per avere diritto all’anticipo pensionistico, ma cinque mesi in più per soddisfare il requisito dei tre anni e sette mesi dall’età pensionabile. Nel momento in cui si avanza la domanda di Ape, bisogna anche scegliere se ottenere o meno il finanziamento supplementare previsto per gli scatti dell’età pensionabile. Ma il problema dell’aumento del requisito anagrafico si porrebbe anche per l’Ape sociale, se venisse anch’esso prorogato al 2019. (agg. di Silvana Palazzo)
LA DOMANDA SCOMODA PER DI MAIO E SALVINI
Lupo Rattazzi, figlio di Urbano e Susanna Agnelli, ha acquistato una pagina pubblicitaria su diversi quotidiani nazionali per rivolgere una domanda a Luigi Di Maio e Matteo Salvini. L’imprenditore ha evidenziato che nel “piano B” per l’uscita dell’Italia dall’euro su cui ha lavorato Paolo Savona, si spiega che la svalutazione della moneta nazionale, la nuova lira, farebbe perdere potere d’acquisto ai salari per circa due anni, con un beneficio per le fasce medio-alte della popolazione. Dunque Rattazzi chiede ai leader di Lega e Movimento 5 Stelle: “Queste cose le avete raccontate al vostro elettorato, soprattutto quello che vive di salari e di pensioni?”. Domanda non banale, visto che il costo di un’eventuale uscita dall’euro dell’Italia, secondo gli stessi proponenti, avrebbe effetti negativi sulle fasce più deboli della popolazione, tra cui i pensionati.
LEU FAVOREVOLE A QUOTA 100
Stefano Fassina ha ribadito quando già spiegato dopo l’incontro con Giuseppe Conte: Liberi e Uguali era pronta a sostenere alcuni provvedimenti del suo Governo. Intervistato da Repubblica, l’ex viceministro aveva detto che non ci sarebbe stato alcun soccorso all’esecutivo, “ma sfida su singoli punti, come l’allargamento del deficit per rinviare le clausole di salvaguardia, finanziare investimenti pubblici nel Mezzogiorno, introdurre quota 100 per le pensioni, prorogare l’opzione donna, salvaguardare gli esodati. Nella risoluzione al Def Leu farà la proposta del deficit al 2%, alternativa al pareggio di bilancio”. C’è da chiedersi se queste istanze previdenziali verranno portate avanti comunque dal partito di Fassina, magari collaborando con Lega e Movimento 5 Stelle in Parlamento.
PROIETTI (UIL): SERVE FLESSIBILITÀ A 63 ANNI PER TUTTI
I dati dell’Inps riguardanti le pensioni nel settore pubblico, secondo la Uil, “mostrano come sia necessario operare interventi che consentano una reale flessibilità di accesso alla pensione”. Il Segretario confederale Domenico Proietti evidenzia che c’è infatti nel settore pubblico un paradosso per cui in alcuni enti c’è “la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro alla ‘prima uscita disponibile’ per il pensionamento, quindi, di fatto, non si consente ai lavoratori, qualora lo volessero, di restare fino al compimento dell’età anagrafica”. Per la Uil è quindi “prioritario che si reintroduca una flessibilità di accesso alla pensione per tutti i lavoratori in tutti i settori a 63 anni”, senza dimenticare la tutela delle donne “valorizzando ai fini previdenziali il lavoro di cura svolto e superando le disparità di genere” e il sostegno alle future pensioni dei giovani “prevedendo un meccanismo per colmare i buchi contributivi nelle carriere più discontinue”.
ESODATI, NUOVO APPELLO PER LA NONA SALVAGUARDIA
La nona salvaguardia degli esodati può essere approvata facilmente anche da un governo in carica per sola ordinaria amministrazione. Lo mette in evidenza Luigi Metassi, del Comitato esodati licenziati e cessati, in un’intervista a contattonews.it, ricordando altresì che le risorse per questo intervento esistono già e sono rappresentate dai risparmi derivanti dalle risorse stanziate e non utilizzante per l’ottava salvaguardia. “Considerato che abbiamo iscritti che, da quasi sette anni, sopravvivono privi di qualsiasi reddito, la nona salvaguardia è un provvedimento più che mai urgente”, spiega Metassi. Va ricordato che sono circa 6.000 gli esodati ancora esclusi e che basterebbero meno di 400 milioni di euro, una cifra piuttosto modesta rispetto alle voci di una manovra finanziaria, per far sì che il loro dramma abbia fine.
OPZIONE DONNA, RICHIESTA DI PROROGA A COTTARELLI
Sul passato di Carlo Cottarelli emerge un dettaglio che fa chiedere che il suo Governo vari la proroga di Opzione donna. Nel 2014, infatti, quando era commissario alla spending review, aveva dichiarato in un’intervista a Il Tempo di essere beneficiario, all’età di 59 anni, di una pensione derivante dall’attività svolta presso il Fondo monetario internazionale. Pensione che andava a sommarsi ai quasi 12.000 euro al mese garantiti dall’incarico avuto dal Governo. “Siamo certe che il Premier prof. Carlo Cottarelli sarà ben lieto di riconoscere alle donne italiane il diritto di accedere alla pensione con la misura pensionistica c.d. Opzione Donna, visto che egli percepisce fin dall’età di 59 anni una pensione pari a 220mila euro annui”, scrive quindi Lucia Rispoli su Facebook a nome del Movimento Opzione donna.
Rispoli fa anche notare che Cottarelli avrebbe tutto l’interesse ad adottare un provvedimento di questo genere, in quanto con Opzione donna l’assegno viene ricalcolato con il sistema contributivo, garantendo quindi un importante risparmio per le casse dello Stato, pari a circa il 20-30% dell’importo che altrimenti si riceverebbe come pensione. “Aspettiamo quindi che il nuovo governo che si insedierà, a prescindere dalla fiducia del Parlamento, emani subito un provvedimento governativo che riconosca la proroga di Opzione Donna al 31/12/2018, che siamo certe sarà approvato dal Parlamento”, aggiunge Rispoli, che conclude così il suo post: “Volete un risparmio, allora che risparmio sia! Usate il bancomat delle donne, ma fatele beneficiare del loro diritto ad usare Opzione donna! Non continuate a sfruttare gratis le donne!”.