PENSIONI 2018, QUANDO ARRIVA LA QUATTORDICESIMA
Sono circa 3,5 milioni i pensionati che a luglio riceveranno la tanto attesa quattordicesima mensilità, la somma aggiuntiva di pensione con un importo che varia dai 336 ai 655 euro. La misura è stata prevista dalla scorsa legge di Bilancio che ha esteso il beneficio ad una platea più ampia. La quattordicesima verrà corrisposta nel mese di luglio, in concomitanza con l’assegno previdenziale, per la precisione lunedì 2 luglio 2018. Quali sono le pensioni cui spetta la quattordicesima? Le pensioni di anzianità, di vecchiaia, quelle anticipate, le pensioni di invalidità e di inabilità, quelle ai superstiti. Verranno erogate dall’Inps con l’Ago (Assicurazione generale obbligatoria) o delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della stessa. Le pensioni che non hanno diritto alla quattordicesima sono invece quelle di invalidità civile, pensione o assegno sociale, quelle di guerra e rendite Inail. La manovra finanziaria ha stabilito che ne beneficeranno coloro che hanno più di 64 anni e con un reddito complessivo inferiore a due volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, che per il 2018 è pari a 507,42. Qual è l’importo della quattordicesima? Come riportato da QuiFinanza, varia in base agli anni di contribuzione versata e al reddito. Quindi ammonta a 336 euro, se il pensionato ha versato almeno 15 anni di contributi come lavoratore dipendente, fino a 18 anni se lavoratore autonomo; 420 euro, per chi ha versato più di 15 anni di contributi e fino a 25 anni, come lavoratore dipendente, da oltre i 18 ai 28 anni se lavoratore autonomo; 504 euro, se il pensionato ha versato oltre 25 anni di contributi, 28 anni se autonomo. Gli importi aumentano per coloro che hanno un reddito non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni, ovvero a 9.894,69. (agg. di Silvana Palazzo)
INPS, PRONTA LA CERTIFICAZIONE UNICA DEI PENSIONATI
L’Inps ha pronta la Certificazione Unica per chi ha avuto compensi e prestazioni dall’Istituto di previdenza, ovvero i pensionati, i disoccupati, i cassintegrati ecc. Lo ricorda Avvenire, evidenziando che la fornitura della documentazione avviene per via telematica e dunque occorre che gli interessati accedano al sito dell’Inps e utilizzino le credenziali per l’area riservata per poterlo poi scaricare. Per chi non avesse le credenziali necessarie, “l’Inps rende disponibili altri canali per entrare in possesso della certificazione che riguarda i redditi dello scorso anno 2017: per Pec (posta elettronica certificata), per posta ordinaria, presso gli uffici dell’Inps territoriali, presso patronati, professionisti, comuni e altri uffici pubblici”. In particolare, l’invio via pec va richiesto con una mail, corredata di copia del documento di identità, all’indirizzo: [email protected]. La spedizione a domicilio è riservata a situazioni di difficoltà e va richiesta ai numeri verdi 800434320 e 803164, abilitati solo alle chiamate da rete fissa, e al numero a pagamento 06164164, abilitato alle chiamate da rete fissa e mobile.
I CONTI PER LA QUATTORDICESIMA
Manca poco all’erogazione della quattordicesima per circa 3,5 milioni di pensionati. Grazie alla riforma delle pensioni contenuta nella Legge di bilancio 2017, infatti, è stata estesa la platea dei beneficiari di questa misura e la somma aggiuntiva che verrà corrisposta, con l’assegno di luglio, ha un importo che varia dai 336 ai 655 euro. Adnkronos ricorda che a beneficiare di questa cifra saranno “solo coloro che hanno più di 64 anni e con un reddito complessivo inferiore a due volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti che per il 2018 è pari a 507,42. Quindi, per ricevere la quattordicesima il reddito annuo non deve essere superiore a 13.192 euro”. Gli importi più alti andranno a coloro che hanno un reddito non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni, ovvero a 9.894,69 euro.
INPS PRONTO A MODIFICARE GLI ASSEGNI DI INVALIDITÀ
Le pensioni di invalidità erogate dall’Inps sono in crescita e costano più di 18 miliardi di euro l’anno. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, con l’invecchiamento della popolazione i beneficiari di queste prestazioni, oggi pari a circa 5 milioni, sono destinati ad aumentare in maniera considerevole. Per questo la dirigenza dell’Inps, già a fine gennaio, ha messo a punto un piano per “innovare il sistema delle invalidità”. “Un riordino dell’assistenza, è il mantra condiviso, servirebbe per superare le sovrapposizioni di prestazioni e gli sprechi legati alle discrezionalità con cui in ogni regione si riconoscono le indennità. Con un migliore uso dei dati disponibili su tutti i beneficiari si potrebbe, poi, arrivare a un equilibrio diverso tra prestazioni in denaro e servizi di assistenza”, si legge sul quotidiano di Confindustria. Che spiega come il piano dell’Inps proponga di passare a una nuova definizione di invalidità, basata sul “fatto biologico” e su tabelle standard. Inoltre, le prestazioni dovrebbero essere subordinate anche a parametri di reddito/ricchezza personale/familiare.
Per meglio tarare questa sorta di “riforma”, si potrebbe infine pensare a una sperimentazione partendo da territorio “più fortunati del Paese”, come le Province autonome di Bolzano e Trento. L’articolo del Sole 24 Ore si chiude con un chiarimento: l’idea della riforma “non è spendere meno, poiché come si è detto l’invecchiamento della popolazione determinerà al contrario una maggiore spesa assistenziale, ma spendere meglio. Una gestione dell’assistenza guidata dall’utilizzo dei dati e delle esperienze amministrative migliori”.