RENZI CONTRO IL GOVERNO: “QUATTORDICESIMA MERITO NOSTRO”
L’ex premier Matteo Renzi, nella sua ultima Enews uscita questo pomeriggio, ha calcato la mano contro l’attuale governo in merito ai pochi decreti svolti rispetto ai tantissimi annunci promessi e rilanciati nei primi mesi di Governo. Sul fronte pensioni, in particolare, l’ex segretario dem segue Martina nel suo annuncio di stamane: oggi viene erogata la Quattordicesima e la si deve sostanzialmente ai Governi prima Renzi e poi Gentiloni. Così si difendono i dem, attaccando invece il Governo gialloverde per le tante chiacchiere e poche azioni: «Nel primo Consiglio dei ministri avevano promesso di abolire la Fornero, fare la Flat Tax al 15%, introdurre il reddito di cittadinanza con 780€ al mese che diventavano 1680€ per una famiglia con due figli, rimpatriare seicentomila clandestini. E invece il Governo è fermo a zero. Anche questa settimana la Camera dei Deputati non lavora perché non c`è niente all`ordine del giorno. Niente», scrive all’inizio della lettera Matteo Renzi, che poi rilancia in maniera più specifica. «Se oggi tre milioni e mezzo di pensionati ricevono la quattordicesima dipende dall`ultima nostra legge di Bilancio, quella licenziata dal Governo a settembre 2016, quella che introduceva il REI, il piano Industria 4.0, e appunto gli aiuti per i pensionati più poveri, non è per le dirette Facebook dei due vice premier. Se oggi i dati ISTAT dicono che la disoccupazione è ai minimi da anni, non è per l`azione di questo Governo», conclude il senatore di Firenze. (agg. di Niccolò Magnani)
SE LA QUATTORDICESIMA NON VIENE ACCREDITATA?
Come ormai sanno tutti i 3,5 milioni di pensionati che stanno ricevendo l’assegno di luglio con annessa Quattordicesima mensilità, l’intero “pacchetto” di bonus viene erogato in una unica rata e non è assolutamente soggetta a tassazione. Cosa succede però nel malcapitato caso che voi siate in pieno diritto di ricevere la 14esima ma che questa non sia accreditata nella rata di luglio? La rata è pagata ufficio e non occorre inviare alcuna domanda ma può avvenire che l’Inps – per errori o malfunzionamento – non sia venuto in possesso del vostro status reddituale di beneficiario e in quel caso allora la Quattordicesima potrebbe non essere erogata. Solo in questa situazione particolare allora il pensionato coinvolto dovrà far richiesta scritta presso lo stesso Inps, con il consueto consiglio di svolgere tutto tramite un Caf convenzionato in modo da essere sicuri di venir seguiti adeguatamente e in piena conoscenza delle norme e delle regole vigenti (spesso non proprio così “immediate”). Stando ai dati forniti dalla Spi Cgil, le regioni dove si attende il più alto numero di Quattordicesime sarà la Lombardia (470mila), la Sicilia (327mila), la Campania (313mila) e infine il Veneto (300mila). (agg. di Niccolò Magnani)
UIL: “QUATTORDICESIMA, L’UNICO DATO CERTO SULLE PENSIONI”
Mentre i pensionati stanno ricevendo nel cedolino Inps di luglio l’assegno della Quattordicesima mensilità, il sindacato Uil esulta per un provvedimento voluto negli scorsi anni e mantenuto ancora intatto, pur con le fatiche di coperture economiche. Ma dall’altro canto, sottolinea le tante mancanze che ancora necessitano sul tema pensioni tra i più complicati della politica italiana: «mentre in politica impazza il dibattito sui tagli alle pensioni d’oro e sul superamento della legge Fornero, ad oggi l’unico dato certo in tema di pensioni riguarda l’erogazione della quattordicesima, grazie alla concretezza, al lavoro e alla mediazione del Sindacato confederale!». Nel comunicato Uil si legge poi come l’aiuto alle fasce più deboli sia sempre più necessario di un ampio allargamento per evitare ulteriori problemi nelle aree più bisognose del nostro Paese: «unque è grazie alla concertazione, alla tenacia e alle proposte del Sindacato, che i nostri pensionati più deboli e che spesso rappresentano l’unica solidarietà e sostegno al reddito di tante famiglie in difficoltà, avranno una boccata d’ossigeno!». (agg. di Niccolò Magnani)
MARTINA: “QUATTORDICESIMA EQUA, MA VA RAFFORZATA”
Il Segretario reggente del Partito Democratico rivendica la scelta del proprio Governo di fissare e stabilire rinnovandola la misura rivolta a circa 3,5 milioni di pensionati italiani che oggi arriva nei loro conti in banca o alle Poste assieme alla Pensione di luglio. «Oltre 3 milioni e mezzo di pensionati riceveranno la quattordicesima. Parliamo di persone con una pensione sotto i mille euro, che avranno un ulteriore sostegno subito. Sono orgoglioso di questa scelta dei governi PD»: secondo l’ex Ministro dell’Agricoltura, in aperta discussione e polemica con l’attuale governo gialloverde, la scelta della 14esima è un solido tentativo riuscito di poter aiutare i più bisognosi e in difficoltà economica. «Si chiama equità, una scelta utile, una decisione giusta. Mentre chi è oggi al governo dopo 100 giorni continua in una campagna elettorale permanente sulla pelle degli italiani, noi dobbiamo lavorare ancora di più a favore di politiche sociali giuste. E rafforzarle. Dal Reddito di Inclusione all’assegno universale per le famiglie, al salario minimo legale», ha concluso il Segretario, rivendicando il lavoro fatto da Renzi e Gentiloni.
QUOTA 100, “L’AVVERTIMENTO” DI PORTAS
Luigi Di Maio ha ribadito la volontà del Governo di procedere a una riforma delle pensioni all’insegna di Quota 100, come promesso durante la campagna elettorale e come messo nero su bianco nel contratto siglato tra Lega e Movimento 5 Stelle per dar vita all’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Giacomo Portas promette di vigilare affinché questo intervento venga varato come annunciato e non subisca modifica. “Che quota 100 sia 100 davvero, basta che, tramite gli artifici a cui siamo abituati nel sistema pensionistico, non diventi 102, 103, 104. Niente taroccamenti. Insomma, anche su questo talloneremo Di Maio e compagni”, ha detto il deputato del Partito democratico. Una parte dei dem, quindi, si mostra favorevole al provvedimento. Vedremo nel caso se deciderà di votarlo.
SALVINI VS BCE: “SUBITO VIA LA LEGGE FORNERO”
Dopo il “diktat” della Bce su Italia e Spagna nei giorni scorsi – «in alcuni Paesi, ad esempio in Italia e in Spagna, il rischio che si compiano passi indietro rispetto alle riforme pensionistiche precedentemente adottate sembra elevato. Il medesimo rischio, inoltre, potrebbe aumentare per gli Stati in cui, ad oggi, si prevedono importanti cali dei tassi di sostituzione» – oggi le parole di Salvini nel suo comizio a Pontida sono suonate come una ulteriore risposta a quanto già emerso due giorni fa. Venerdì il vicepremier aveva spiegato, «smonteremo la Fornero. La Bce se ne faccia una ragione», mentre oggi sul palco di Pontida ha tuonato di nuovo, «Vincoli e numeri da rispettare? Ci proveremo, smontando pezzetto per pezzetto la Fornero, abbassando le tasse per imprese e famiglie ma – avverte il Ministro degli Interni, dal palco di Pontida – se per fare meglio dovrò ignorare uno zero virgola imposto da Bruxelles, allora dico che per me viene prima la felicità dei popoli, per me quello zero virgola vale zero». (agg. di Niccolò Magnani)
ANIEF “CON” SALVINI: “ABBATTERE LEGGE FORNERO”
Secondo il comunicato odierno di Anief, le proposte del Governo Lega-M5s sul fronte pensioni non solo sono condivisibili ma “assolutamente necessarie”: in particolare, «lo snodo per cancellare il precariato storico composto da una enormità di supplenti con oltre 36 mesi di servizio svolto, passa per la riforma pensioni». Nel comunicato viene espresso il contenuto di tale riforma, assai vicino al modello proposto dal Ministro Salvini: «abbattere la riforma Fornero, riducendo le soglie di accesso al pensionamento e introducendo “Quota 100”, ovvero la somma dell’età con i periodi di contribuzione senza il “paletto” dei 64 anni di età anagrafica, significherebbe creare in un anno un bacino di posti considerevole». Non solo, per il giovane sindacato nato nel mondo scuola, la riforma servirà anche per assorbire tutti i supplenti «storici delle nostre scuole, i quali oggi, seppure selezionati, abilitati e quasi sempre con almeno tre anni di supplenze alle spalle, continuano ad essere lasciati nel girone dei “dannati” al precariato a vita». (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI, “CANCELLIAMO LA LEGGE FORNERO, È DISUMANA”
Un Matteo Salvini scatenato dal raduno della Lega a Pontida davanti ad un bagno di folla maggiore rispetto agli altri anni, dedica al tema delle pensioni le primissime parole del suo comizio dal palco centrale: «Cancelliamo la legge Fornero, si tratta di una riforma disumana. Dal cambiare le regioni a cambiare il Paese. L’obiettivo è cambiare l’Europa delle multinazionali che ci ha offerto un Futuro di precarietà e di paura». Le parole di Salvini poi aggiungono la promessa elettorale della Lega e del M5s, ovvero quella Quota 100 che servirà come primo grimaldello per poter abolire la legge Fornero di quei «professoroni che hanno passato troppo poco tempo nei negozi, nelle fabbriche, nelle fonderie e che pensano che si possa andare avanti a lavorare fino a 65, 66, 67, 68, 70 e 80 anni. Ora basta!», grida Salvini da Pontida. Sulle tempistiche e sulle coperture economiche, promette il Ministro degli Interni, non guarderanno in faccia ai proclami dell’Ue sugli “zero-virgola di possibili deficit da colmare. Per me valgono meno di zero!», conclude il leader del Carroccio.
BONUS SOLO PER UNO SU CINQUE
Secondo le analisi prodotte da Uecoop su dati Inps, i pensionati che potranno aderire alla Quattordicesima sono solo uno su cinque i Italia: «Si tratta – spiega Uecoop – di un aiuto importante per un importo che va da 336 a 655,20 euro che riguarda coloro che hanno compiuto 64 anni e con reddito lordo mensile che non supera i 1.000 euro» cui però potranno partecipare solo il 20% dei pensionati italiani, circa 3,5 milioni di anziani. In generale, calcola ancora Uecoop, il 63,1% dei pensionati prende addirittura meno di meno di 750 euro al mese: nelle città più grande d’Italia dove il costo della vita e dei servizi è più alto, questo dato diventa alquanto complesso e porta alle soglie della povertà la maggiorparte degli anziani più indigenti. Come conclude ancora l’organo cooperativo, «In un Paese come l’Italia dove ci sono 13,5 milioni di persone sopra i 65 anni di cui 2,5 milioni non autosufficienti, la gestione della terza età e delle sue necessità diventa un punto strategico del welfare nazionale al quale danno un contributo fondamentale, sia nelle residenze per anziani che con l’assistenza domiciliare, le cooperative sociali che in Italia sono oltre dodicimila e occupano poco meno di 300mila lavoratori». (agg. di Niccolò Magnani)
AUTONOMI: COSA CAMBIA CON LA QUATTORDICESIMA
La pensione quattordicesima è prevista per una platea di circa 3,5 milioni di pensionati/lavoratori che potranno da domani godere delle cifre previste dalla quota “supplementare”: in particolare, per i lavoratori autonomi la quattordicesima aumenta fino a 420 euro per un’anzianità contributiva che varia tra i 18 e i 28 anni, mentre la cifra prevista di 504 euro andrà se questa anzianità è superiore ai 28 anni. Come recita il regolamento dell’Inps, gli stessi importi valgono anche per tutti i privati ma in quel caso il primo vero scatto si avrà con una anzianità contributiva compresa tra i 15 e i 25 anni, mentre il secondo è previsto per la fascia superiore ai 25 anni. Ricordiamo che nella manovra finanziare del Governo Gentiloni, la quattordicesima viene indirizzata per tutti coloro che hanno più di 64 anni e con un reddito complessivo inferiore a due volta il trattamento minimo annuo del Fondo Pensioni Lavoratori dipendenti (che nel 2018 è pari a 507 euro). L’Inps anche ieri ha confermato, dopo l’annuncio sui social del 25 giugno scorso, che la quattordicesima verrà erogata con la rata della pensione di luglio 2018, dunque secondo calendario proprio il 2 luglio prossimo (domani). (agg. di Niccolò Magnani)
QUATTORDICESIMA IN ARRIVO PER 3,5 MILIONI DI PENSIONATI
La quattordicesima per le pensioni sta per arrivare. Infatti lunedì 2 luglio ben 3,5 milioni di italiani potranno vedersi accreditato un importo “extra” rispetto al normale assegno pensionistico, che può arrivare fino a 655 euro. L’ammontare della quattordicesima dipende dall’età anagrafica e dall’anzianità contributiva, oltre che dal reddito personale. In questo senso bisogna tenere conto che la soglia massima di reddito lordo annuale per avere diritto alla prestazione è paria a 13.192,92 euro. Come si può notare, quindi, solamente gli assegni di importo più basso sono interessati. La quattordicesima arriverà direttamente insieme alla pensione di luglio, senza che vi sia bisogno di richiederla. Nel caso si sia in dubbio circa il diritto a ricevere questa prestazione, sarà bene fare riferimento a caf e patronati, di modo che si possano avere tutte le delucidazioni del caso.
RIFORMA PENSIONI, QUELL’ACCORDO DEL 2007 TRA GOVERNO E SINDACATI
Ivan Pedretti, Segretario generale dello Spi-Cgil, ha voluto ricordare che la quattordicesima è stata introdotta grazie a un accordo tra Governo e sindacati del 2007 e che grazie a un’ulteriore intesa del 2016, la platea dei beneficiari è stata estesa ed è anche stato aumentato l’importo per chi ne aveva già diritto. “È uno strumento importantissimo che porta un po’ di risorse in più nelle tasche dei pensionati con redditi medio-bassi. Guai a toccarla o a rimetterci le mani come invece sentiamo dire in questi giorni. Sarebbe un danno incalcolabile verso persone che hanno lavorato una vita”, ha aggiunto il sindacalista, lanciando quindi un messaggio chiaro al Governo sul tema.