A conclave ormai riunito, per l'elezione del nuovo Papa, emergono curiosità che in molti ancora non conoscevano
Il conclave si è riunito il 7 maggio per eleggere il successore di Papa Francesco e, come sempre, non sono mancate curiosità e dinamiche sorprendenti che sfuggono ai più.
Quando il mondo si ferma in attesa della fumata bianca, il cuore della Chiesa cattolica si chiude in silenzio. Il conclave, che si è aperto ieri, 7 maggio 2025, dopo la morte di Papa Francesco, non è solo un momento solenne e carico di spiritualità, ma anche un evento scandito da riti, regole antiche e piccole stranezze.
Sebbene non siano quasi mai raccontate in modo ufficiale, fanno parte dell’essenza stessa di questa elezione millenaria. La morte di Papa Francesco, avvenuta pochi giorni fa, ha lasciato un vuoto profondo, ma ha anche aperto la strada a uno dei momenti più seguiti, simbolici e misteriosi del mondo cattolico: l’elezione del nuovo Pontefice.
Ecco le curiosità sul Conclave che non conosci
Infatti, dietro le porte chiuse della Cappella Sistina, dove i cardinali elettori si sono riuniti per scegliere il prossimo Vescovo di Roma, prende vita un rituale che mescola tradizione e rigida organizzazione. Ma non tutti sanno che, nonostante la serietà del momento, esistono delle vere e proprie “bizzarrie” legate al conclave che sfuggono ai riflettori della cronaca ufficiale. Si tratta di dettagli che sembrano usciti da un romanzo, eppure sono reali, e raccontano meglio di mille discorsi quanto questa cerimonia sia unica al mondo.
Una delle più note — ma sempre sorprendente — riguarda la totale disconnessione dal mondo esterno. I cardinali, infatti, vengono fisicamente isolati: niente cellulari, niente contatti, niente accesso a giornali o internet. Però, ciò che pochi sanno è che, per evitare qualsiasi tipo di comunicazione clandestina, vengono persino bonificate le stanze e installati dispositivi anti-spionaggio. Nessuno può sapere cosa accade dentro, neanche il più potente dei governi.

Poi c’è il curioso dettaglio delle schede elettorali. Ogni cardinale riceve una scheda con la scritta “Eligo in Summum Pontificem” (eleggo come Sommo Pontefice), ma deve scrivere a mano il nome del prescelto in uno spazio preciso, piegarla in un certo modo e poi portarla personalmente all’altare, dove viene inserita in un’urna con una procedura che rasenta il cerimoniale militare. E se qualcosa va storto — un errore nella compilazione, una firma fuori posto — la scheda viene annullata, e si riparte da capo. Un sistema che, nella sua rigidità, vuole garantire non solo trasparenza ma anche l’intenzionalità piena del voto.
Senza ombra di dubbio, uno degli aspetti più strani è legato all’alloggio dei cardinali. Dal 1996, grazie a Giovanni Paolo II, non dormono più su brande improvvisate, ma nella Domus Sanctae Marthae, una sorta di “hotel vaticano” dove però non esistono televisioni né telefoni nelle stanze. Il dettaglio curioso? Alcuni cardinali si portano con sé le proprie federe o persino piccoli cuscini, per sentirsi più a casa durante quei giorni che, a volte, possono durare più di una settimana.
Fumata bianca o nera
E poi c’è la fumata, ovviamente. Quella bianca o nera che il mondo intero attende col naso all’insù. Ma pochi sanno che, per evitare errori nel colore del fumo, dal 2005 viene usata una miscela chimica molto precisa, e c’è addirittura un tecnico specializzato incaricato di preparare e accendere il braciere con il giusto dosaggio. Sembra una banalità, ma ci sono stati casi in passato in cui il fumo appariva grigio, lasciando milioni di persone in dubbio per diversi minuti.
Infine, un dettaglio più umano, ma non meno interessante: prima di ogni votazione, i cardinali si ritirano in silenzio per un breve momento di preghiera personale. Alcuni restano in piedi, altri si inginocchiano, qualcuno tiene tra le mani un piccolo oggetto personale, come una medaglietta o una fotografia. È un attimo di intimità che precede un gesto enorme, una scelta che influenzerà milioni di persone nel mondo.
Ora, mentre il conclave entra nel vivo, l’attesa cresce. Non sappiamo ancora chi sarà il prossimo Papa, ma sappiamo che la sua elezione avverrà dentro un quadro antico, impenetrabile, quasi sospeso nel tempo. E forse è proprio questo che continua a renderlo così affascinante: il fatto che, anche nel 2025, esista ancora uno spazio dove tutto il mondo si ferma, in attesa di una fumata e di un nome.