Le Foche (La Sapienza)/ “Coronavirus via ad aprile ’21, mascherine sono fondamentali”

- Davide Giancristofaro Alberti

Ancora qualche mese poi il coronavirus sarà sconfitto: ne è convinto l'immunologo Francesco Le Foche che spiega: “Maggior parte dei contagi con carica virale bassa”

immuni al covid per natura (LaPresse)

Secondo Francesco Le Foche, immunologo clinico dell’università La Sapienza, affinchè il coronavirus sia definitivamente sparito, bisognerà attendere almeno la prossima primavera: «Ci sono le premesse per essere fiduciosi – le sue parole ai microfoni del Corriere della Sera in data 12 ottobre – e aspettarsi che questa epidemia entro marzo-aprile sia finalmente domabile». Nonostante i casi di contagio siano aumentati in maniera esponenziale negli ultimi giorni, in linea comunque con i dati degli altri paesi europei, Le Foche non sembra preoccupato: «La maggior parte dei contagiati esprime una forma di malattia molto blanda probabilmente perché la carica virale del Sars-CoV-2 è molto bassa. Per carica virale – specifica – si intende la quantità di virus che aggredisce una persona esposta al contagio. Se la carica è bassa l’individuo non si ammala». Fondamentale a riguardo il ruolo delle mascherine, tornate obbligatorie da circa una settimana a questa parte: «Le mascherine stanno svolgendo un ruolo fondamentale. Bloccano il virus o nella peggiore delle ipotesi ne riducono la trasmissione e questo fa sì che chi si infetta non riporta gravi danni».

LE FOCHE: “4 VACCINI SULLA BUONA STRADA”

Le Foche ricorda poi come il vaccino contro il coronavirus sia ormai nella sua fase finale, ed entro i primi mesi del 2021 dovrebbe essere finalmente disponibile: «Sono sulla buona strada almeno 4 vaccini basati su diverse tecnologie – ha spiegato ancora il medico dell’università romana – ono o più tra questi dovrebbero essere pronti e somministrabili a fine inverno o anche prima. Sono inoltre in dirittura d’ arrivo gli anticorpi monoclonali, in cui credo molto. Avranno un ruolo fondamentale come è stato per altre malattie, ad esempio quelle autoimmuni. Sono farmaci biotecnologici che svolgono la funzione del sistema immunitario nel difenderlo». La cosa certa è che a causa del coronavirus andrà riscritta una parte dell’immunologia: «Il Sars-CoV-2 riesce a manipolare le nostre difese immunitarie e sul primo momento non viene capito. Per questo l’ organismo tarda ad approntare una reazione e quando infine lo fa è sconclusionata a tal punto da innescare un’ infiammazione abnorme che crea danni e non sempre può essere contenuta».





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