Cinquant’anni di professione. Cinquant’anni di vita milanese. La storia di un impegno civile che è andato di pari passo con il grande cambiamento di una città che si è trasformata rimanendo il cuore economico del Paese. L’esperienza di una professione vissuta in una prospettiva di costante impegno unito all’apertura e alla condivisione. Sono questi in sintesi i caratteri del libro in cui Giuseppe Bernoni (“Una vita per la professione”, ed. Mursia, pagg. 180) racconta i suoi primi cinquant’anni da dottore commercialista, in una carriera che, spente le cinquanta candeline, continua sulla base di un’esperienza quanto mai solida e di una fortunata vitalità.
Ci sono due elementi di fondo, tra i tanti che contraddistinguono questi fogli di diario, che costituiscono il filo conduttore dei valori che hanno guidato l’esperienza di Bernoni. Il primo è il concepire la contabilità, i bilanci, gli adempimenti, come strumenti dietro ai quali c’è un’impresa e soprattutto le persone che la compongono: non solo numeri quindi, ma elementi di una vita reale che è fatta di valori umani più che di valori monetari. Il secondo è il superare il tradizionale individualismo che contraddistingue da sempre le professioni intellettuali in Italia per avviare e sostenere la creazione di quegli studi associati che possono offrire una risposta ai problemi complessi del sistema economico grazie alla presenza di diverse competenze e professionalità.
“La collaborazione – scrive Bernoni – fra professionalità qualificate, in diverse aree dello studio, permette al cliente di ricevere assistenza in più campi e di soddisfare le sue necessità in vari settori realizzando il cosiddetto cross selling, ma al tempo stesso non facendogli mancare quelle doti di sensibilità e psicologia, utili ad approcciare meglio argomenti a volte delicati. Ad esempio, le questioni riguardanti le aziende famigliari, ancora numerosissime in Italia”.
Un’esperienza, quella di Bernoni, che comunque non si è fermata all’interno di un pur grande studio, ma che ha potuto esprimersi ai massimi livelli delle associazioni rappresentative sia italiane che europee, così come in vari comitati, commissioni, gruppi di lavoro che hanno affrontato nel corso degli anni le novità tributarie e le trasformazioni legislative.
Con la collaborazione di Gianni Fossati e Isidoro Trovato il libro affianca decennio per decennio le vicende milanesi, dalla ricostruzione al boom economico, dalla contestazione a tangentopoli, in un altalenarsi di eventi e di esperienze che fanno di queste pagine insieme un libro di storia e un manuale di impegno civile. E tra le righe si capisce perché i grandi dottori commercialisti quando parlano del proprio lavoro lo definiscono semplicemente “la professione”, come peraltro appare nel titolo di questo libro. “La professione”, un termine in cui sembra sintetizzata la capacità, la passione, il sano orgoglio per le cose fatte bene, insieme allo spirito di servizio e di aiuto alla dimensione sociale per affrontare e risolvere i problemi.