“Le Monde” è una delle testate giornalistiche più prestigiose della Francia e dell’intera Europa, ma recentemente è stato travolto da un’improvvisa bufera connessa alla costruzione della sua nuova sede. Si parla, infatti, di sfruttamento, con gli operai del cantiere, originari di Paesi africani come Mali, Guinea, Senegal e Costa d’Avorio, retribuiti 40 euro al giorno e spesso costretti a prolungare il proprio turno di lavoro, senza alcuna tutela nei loro confronti in materia di sicurezza. Come riferisce il quotidiano “Libero”, i lavoratori non sono dotati di mascherine, guanti e gilet di sicurezza. A volte lavorano anche di notte per la stessa cifra e gli straordinari sono pagati appena 5 euro all’ora. “Tutto questo 7 giorni su 7, senza riposo domenica e lunedì. E se un giorno non veniamo, il capo minaccia di cacciarci. Siamo nel ventunesimo secolo, lo schiavismo è finito”, tuona uno di loro. Ma la colpa è veramente di “Le Monde”? Tutti i giovani impiegati nel cantiere sono assunti da “Golden Clean”, ditta di pulizie, e “Cicad” (società che gestisce i lavori), alle quali è stato concesso un subappalto dal colosso edile transalpino “Eiffage”. Però…
LE MONDE SFRUTTA LAVORATORI AFRICANI? I SINDACATI NON CI STANNO
La nuova sede di “Le Monde” sorgerà, dunque, all’interno di un edificio moderno e avveniristico, ubicato nei pressi della stazione ferroviaria di Austerlitz, nella porzione sudorientale di Parigi. Eppure, chi sta lavorando alla sua realizzazione non è soddisfatto del salario e della mancanza di norme che ne tutelino la sicurezza. Così, come riferisce “Libero”, sono intervenuti i sindacati: “La responsabilità sociale è del ‘Monde’ – hanno dichiarato –. ‘Eiffage’ non fornisce né la busta paga né l’equipaggiamento per lavorare in sicurezza. Si permette di fare questo perché questi ragazzi sono dei sans-papiers. Sembra di vivere come tre, quattro secoli fa! Noi vogliamo la regolarizzazione e un aumento dei loro salari. Pagare 40 euro la giornata o la notte di lavoro, andando spesso oltre le sette ore effettuate, non è normale”. La ribellione da parte degli africani non si è fatta attendere e si è concretizzata sotto forma di occupazione della futura sede del quotidiano capitolino. Un gesto che ha suggerito un meeting, durato oltre cinque ore, fra il presidente del direttorio di “Le Monde”, Louis Dreyfus, e i portavoce di “Eiffage”, “Cicad”, “Golden Clean” e dell’ispettorato del lavoro. “Abbiamo sottoscritto un protocollo di uscita dalla crisi”, commentano i sindacati. A quanto sembra, le posizioni dei lavoratori verranno presto regolarizzate.