Cioè: volete mettere quanto è attraente intervenire in una bella discussione sul dilemma se i maschi che sono vestiti da donna sono davvero uomini oppure no, e invece accalorarsi per un acceso confronto sulla legge per la rappresentanza sindacale? Oh, è tanta roba come dicono i non-boomers che nell’antilingua sarebbero i giovani. Ma se voi foste dei deputati o senatori non preferireste in fondo in fondo andare in televisione ad abbaiare che così tutti saprebbero chi siete invece di star lì a pensare e governare?
Adesso sul tavolo c’è la questione della rappresentanza: i sindacati devono essere certificati per legge. Non vogliamo ergerci a curva tifosoide anche noi, semplicemente vorremmo fare qualche pacata riflessione.
Intanto quali sono le curve? Pensate un po’ a sinistra ci mettiamo la curva Cisl. Sì, lo so a sinistra non ci deve essere nulla oltre il partito, ma quello era il Pci e non penserete per davvero che Landini ne abbia nostalgia vero? Anche se per la verità, non escluderei che mi sto sbagliando…
Vabbé, in ogni caso almeno come provocazione a sinistra ci metto la Cisl: perché a sinistra ci stanno, ci hanno insegnato alle elementari, il cambiamento e la novità e a destra la conservazione e la reiterazione di un passato immaginario. Dicevamo: la Cisl ha presentato l’iniziativa di legge popolare, ha raccolto le firme e aspetta che in Parlamento se ne parli.
A destra la Cgil che al grido di “mai una legge per la rappresentanza” ha rilanciato la propria idea sulla rappresentanza. E secondo il sindacato landiniano si tratta di fare una legge sulla rappresentanza. Cioè la stessa roba della curva di sinistra? Macché: mai. Piuttosto che la legge sulla rappresentanza Cisl il Parlamento ci faccia una legge sulla rappresentanza. A voi tutto questo sembra bizzarro? Non ci credete? Vi siete incartati sulla legge sulla rappresentanza? Strano, davvero strano. Proviamo a fare qualche ragionamento.
Per la curva di destra la proposta della Cisl di legge di iniziativa popolare non s’ha da fare perché attacca la contrattazione e dunque i sindacati, perché è una proposta al ribasso rispetto a quanto già concordato sui diritti di informazione e consultazione inseriti nei contratti nazionali e aziendali e perché non vincola alla reale rappresentanza delle parti.
Non basta perché landinianamente parlando questa proposta di legge limita la partecipazione dei lavoratori alla semplice presenza nei Consigli di amministrazione, indicando una generica partecipazione agli utili e cancellando il rapporto tra salario e reale prestazione lavorativa.
Capiamo che il senso del tutto sfugga al lettore medio e che gli sembri chiaro come una pagina della Critica della Ragion Pura di Kant in lingua originaria. Allora ve lo traduciamo: oh mica vorrete che i lavoratori possano guadagnare di più stando nella stanza dei bottoni? Meglio guadagnare di meno, ma stando all’opposizione.
Poi per ragioni di furbizia politica Maurizio suggerisce che si dovrà fare una “vera” legge sulla rappresentanza: ma perché, quelle che non sono tue sono “false” leggi? E infine per tappare la bocca a quanti pretendono che la contrattazione aziendale e la partecipazione dei lavoratori potrebbero portare benefici ai tanti (troppi) lavoratori che dei salari adeguati al costo della vita li stanno sempre aspettando, a condimento del discorso il Maurizio nazionale ci aggiunge che bisognerà attuare la Direttiva europea sui salari minimi.
Maurizio, Maurizio: vero che questa è la generazione più scema della storia, vero che ormai non si riesce più a distinguere chi ha i lombrichi nel cervello da chi deve seguire la folla, ma davvero pensi che basti invocare l’Europa per risolvere queste cose? Non lo sai che in Europa hanno detto che i salari sono roba nazionale? Perché insisti?
Sì, si capisce che parli a Gigi Sbarra perché Elly ti ascolti, ma se ti aspetti che lei ti risolva i problemi dovrai procrastinare almeno per due anni. Le Garbatella’s sisters mica molleranno la liana prima del tempo e anche in quel caso non sarà facilissimo assaltare palazzo Chigi e portare a casa la pelle dell’orso. E una volta che avessi conquistato l’ambita poltrona di ministro del Lavoro, pensi davvero che ce la farai a cigiellizzare il mercato? Suvvia: mica sei sciocco, ma non pensare che il resto della truppa lo sia divenuto.
Mau, permettici questa piccola confidenza tra vecchi arnesi: come fai a criticare la legge sulla partecipazione e insieme dire che non c’è democrazia? Non sarà mica che ti stai contizzando anche te e che il populismo e la demagogia da politici sono diventati sindacali? Un sindacato populista abbiamo ancora da vederlo (e speriamo che l’eventuale epifania avvenga con tempi lenti, lentissimi) e poi sai, noi non riusciamo a immaginarti nei panni di un qualunque Javier Milei emiliano-padano che pensa di risolvere con la motosega i problemi della gente: saresti poco credibile e, te lo confessiamo sottovoce, anche un po’ ridicolo!
Adesso arriveranno le Rsu: i sindacati si conteranno. Ti ricorderai che è roba che ha fortemente voluto un tale Cofferati (se non ti rammenti chi sia, alza lo sguardo e su qualche muro del tuo ufficio deve essercene un ritratto) e che invece la Cisl non ha mai amato: com’è che adesso non ti basta più? Cambiare idea va bene ma allora si ridiscute tutto. E non contare sulla sponda politica: sarebbe come dire che il sindacato esiste solo se esistono i partiti. Non ti sembra un po’ ridicolo?
Capiamo insomma che il punto centrale delle tue paturnie sia chi rappresenta chi. L’esplosione dei contratti sta portando all’inflazione dei sindacati, ma proprio per questo ci domandiamo se la crisi della rappresentanza tradizionale, quella che vedeva le tre grandi confederazioni agire insieme pur litigando e discutendo e facendosi una guerra sotterranea, si possa risolvere per legge: perché se oggi la legge te la fa Marina (al secolo Calderone ministro protempore) sei davvero convinto che la farà senza usarti come un puntaspilli o una bambolina voodoo?
Va bene che speri di fartela tu, ma anche in quel caso non ti viene il sospetto che polarizzando lo scontro i soli a trarne beneficio saranno i datori di lavoro di quei poveri cristi che si fanno 50 ore settimanali a 800 euro mensili e magari pure lordi? Hai deciso di non firmare l’accordo negli Enti locali: chissà come saranno felici i tuoi iscritti e quelli Uil.
Immaginiamo condivideranno la richiesta di maggiori aumenti e, contentoni di quel che sta succedendo, andranno al supermercato e beati e soddisfatti pagheranno con dei buoni con su scritto a belle e chiare lettere: “Pagherò quando mi avranno fatto il nuovo contratto di lavoro”. Magari le commesse alle casse gli daranno pure il resto: dei bei bigliettini con su scritto “Torni pure quando li avrà!”.
Allora carissimo Mau, tiriamo a pari gli ori. Facciamo che la Cisl molli tutto, abbandoni ogni idea di contrattazione che non sia centralizzata, ogni ipotesi di compartecipazione che non abbia come base di partenza i kolkhoz e i sovkoz, ogni proposta che non contempli una profonda unità (con la maiuscola o la minuscola poco cale a noi nevvero?) con il Pd, o almeno con questo Pd che nel cuor ti sta, perché vedi mai che vada su un altro Renzi e allora c’è sempre la sponda Bonelli.
Bene facciamo che tutto questo avvenga domani: tu sei pronto per garantire ai lavoratori poveri che domani nel tardo pomeriggio i loro salari si adegueranno e saliranno e che smetteranno di finire i soldi al 15 del mese? Perché se prometti il Paradiso devi anche poi garantirlo.
Capisco che tu sia costretto a dire che senza di te non esistono sindacati e che questo assioma te lo deve garantire il Parlamento. Capisco meno quando ti ostini a pretendere che gli altri ti credano e che se il mondo va in una direzione diversa occorre fermarlo finché non si decide ad andare dove vuoi tu. Ma proprio non ti capisco più quando sostieni che in fondo non esistono altri sindacati che il tuo.
A meno che accanto a Mosè sul Sinai ci fosse un imboscato di cui le cronache hanno taciuto e che ha ricevuto una strana Tavola della Legge che cominciava così “Non avrai altro sindacato che la Cgil; Non nominare il nome della Cgil invano” e via vietando.
Oh, se poi il buon vecchio Mosè era accompagnato e non ce l’ha detto e se gli archeologi certificano che Indiana Jones ha ritrovato una copia delle Tavole, allora alzo le mani e mi preparo ad andare all’Inferno. Il clima sarà pessimo ma almeno potrò dire la mia! E chissà mai che qualche diavoletto abbia delle rivendicazioni da fare: non mi dispiacerebbe fondare un sindacato confederale dei diavoli.
Ogni girone la sua Federazione e poi si va a contrattare da Belzebù. Magari ci scappa anche uno scioperetto e allora sì che gli utenti saranno soddisfatti: almeno per un giorno niente pece bollente, frustate e pedate nel fondoschiena.
Mau: mi garantisci che almeno lì non verrai a chiedere una legge sulla rappresentanza?
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