I Lego sono anti-LGBT? A seminare questo dubbio assurdo è stato il Museo della Scienza britannico, secondo cui i noti mattoncini rafforzano l’idea dell’eterosessualità. La questione è emersa per il tour autoguidato che comprende anche un’esposizione Lego: la guida realizzata sostiene che i mattoncini di plastica possano rafforzare l’idea che l’eterosessualità “sia la norma”.
Il tour in questione è stato realizzato dal Gender and Sexuality Network del museo, che nella guida “Seeing Things Queerly” afferma inequivocabilmente che i Lego rafforzano l’idea che esistano solo due generi. Il motivo è semplice: le persone descrivono i mattoncini come se avessero parti maschili o femminili che sono fatte per incastrarsi l’una con l’altra. La guida definisce ciò “eteronormatività“, espressione con cui descrive l’idea che “l’eterosessualità e il binario di genere maschio/femmina” siano “la norma e tutto ciò che non lo è è insolito“.
Nello specifico, la guida ritiene che questa teoria sia alimentata dalle caratteristiche di questi mattoncini, perché ve ne sono alcuni con perni sporgenti e altri con fori: i primi sarebbero associati agli uomini, i secondi alle donne. Quindi, quando vengono incastrati e uniti, è come se si configurasse l’accoppiamento. Ma non è stata fornite alcuna fonte in merito a questa tesi, che tra l’altro ha scatenato una dura reazione da parte dell’associazione Sex Matters, che si batte per mantenere spazi riservati alle donne.
LEGO ANTI-LGBT? BUFERA IN UK SU MUSEO DELLA SCIENZA
In riferimento al percorso autoguidato del museo britannico, Fiona McAnena, che è direttrice dell’advocacy di Sex Matters, lo ha definito “completamente folle” e sostiene che includa “alcune affermazioni assurde“. L’idea che i famosi mattoncini rafforzino l’idea dell’eterosessualità perché ce ne sono solo maschili e femminili, come se avessero solo due generi, è “ridicola” per McAnena.
Comunque, non è la prima volta che il Museo della Scienza britannico sia al centro di alcune polemiche per un’esposizione che affrontano la questione del genere e della sessualità. Ad esempio, nel 2023 smantellò un’esposizione trans-inclusiva dopo alcune lamentele: ad esempio, si descriva la transizione dal “corpo sbagliato” come un “viaggio dell’eroe” e c’erano etichette che definivano il genere come qualcosa di “difficile da definire” che “potrebbe non corrispondere al vostro sesso biologico“.