Dopo parecchi anni passati lontanissimo dai riflettori mediatici, Lele Mora è tornato a concedere una lunga intervista alla trasmissione di Italia 1 Le Iene all’alba dei suoi 70 anni che ha il sapore di un lunghissimo ricordo di tutti gli anni passati al centro (e in un certo senso anche dietro) alle pagine di cronaca, il tutto lasciandosi andare ad un paio di rivelazioni che sarebbero – a dir poco – incredibili se venissero confermate.
Partendo dal principio, è bene ricordare che Lele Mora divenne famoso per essere l’agente di una larghissima parte dei vip italiani, in grado di muovere i fili di qualsiasi ambiente televisivo; tutto – però – prima di finire invischiato in alcune inchieste che ne causarono il brusco arresto della carriera, ma non la caduta in disgrazia.
Partendo proprio dagli scandali, Lele Mora ci tiene fin da subito a rigettare l’accusa di aver fatto uso di droghe e di averle spacciate, raccontando che l’indagine degli anni ’80 era legata al fatto che “il magistrato di Verona voleva che io raccontassi se Maradona usava la cocaina, ma fui assolto”; mentre ricordando l’anno e mezzo trascorso in carcere – e passando anche alle rivelazioni – racconta che “avevo di fianco Olindo di Erba, è una brava persona e secondo me non è colpevole perché è un uomo umile, sincero e onesto. Aveva sempre fame e quello che io non mangiavo lo passavo sempre a lui” ricordando anche che “quando riceveva le visite di Rosa era tutto felice”.
Gli scoop di Lele Mora: “Emanuela Orlandi e il Colonnello Gheddafi sono ancora vivi”
Tra i rimpianti della sua lunghissima e celebre vita – nella quale sostiene di aver “comandato più dei Capi di Stato in Italia” -, Lele Mora cita il momento in cui credette che “la Svizzera un posto serio” scoprendo solo dopo che “permisero di sequestrare i 180 milioni che avevo depositato nelle loro banche”; ma anche il momento in cui “non accettai quando Berlusconi mi aveva offerto di diventare Senatore“, poco prima di dire che “lavorerò con la Meloni perché mi piace” e con la quale sarebbe “molto amico”.
E dai rimpianti ai successi, Lele Mora ricorda immediatamente quando prese “Belen che non era nessuno, da clandestina e senza permesso di lavoro, la assunsi come badante e andò all’Isola dei famosi”, mentre parlando del momento della sua carriera di cui va più fiero racconta senza esitazione “quando ho portato Madre Tersa dalla Carrà” dopo aver fatto – tornando nel merito delle rivelazioni, o “scoop” come li chiama lui stesso – “undici anni dai Gesuiti e ho conosciuto anche Piero Parolin, che è il Capo di Stato al Vaticano e sarà tra un mese o massimo due il futuro Papa“.
In tema di rivelazioni e verità, con disinvoltura Lele Mora rivela – poi – che “Emanuela Orlandi è viva” e si troverebbe “in Austria in un convento di clausura” perfettamente conscia della sua identità, sostenendo che glielo avrebbe rivelato niente meno che Mehmet Ali Ağca che “portavo in giro per il mondo a fare le interviste” e quest’ultimo “mi ha raccontato anche perché ha sparato al Papa, ma non te lo posso raccontare”.
Mentre raccontando di essere “molto amico di Putin” ha anche rivelato che aveva il piano di “portare lui, Zelensky e la Meloni prima a Domenica In e poi a Sanremo per annunciare la pace in Ucraina” che sarebbe tracollato perché “Trump non ha dato l’ok”; così come l’ultimo – certamente importante – scoop di Lele Mora è che “il Colonnello Gheddafi è vivo e vive in Africa”.