Cosa ha detto (davvero) Papa Leone XIV sul matrimonio e sull'unione uomo-donna e perché ha semplicemente ribadito la dottrina cattolica. Ma a sinistra...
ISTERIE E POLEMICHE CONTRO PAPA LEONE XIV PER LE PAROLE SUL MATRIMONIO: ECCO COSA HA DETTO (REALMENTE)
È bastato un semplice, quasi banale passaggio di un’omelia di Papa Leone XIV a scatenare editoriali, commenti e articoli di forte disappunto – quasi “isterico” – contro il Santo Padre americano, con stuoli di rimpianti per il suo predecessore Francesco, non rendendosi conto che sulla dottrina cattolica del matrimonio sia Prevost che Bergoglio abbiano fatto le stesse identiche considerazioni. «Il matrimonio è il canone del vero amore tra uomo e donna»: questa piccola citazione dell’enciclica di San Paolo VI, “Humanae Vitae”, letta da Papa Leone XIV durante l’omelia della Santa Messa per il Giubileo delle Famiglie 2025 ha aperto un “caso mediatico” che vede la Chiesa accusata di fare “passi indietro” sui diritti civili.
Eppure il Santo Padre non ha fatto altro che ripetere la dottrina della Chiesa di Cristo, immutata da oltre duemila anni: Leone XIV non ha invocato di cambiare la legge o di rendere il contenuto della dottrina valido per l’intera nazione, ha semplicemente ribadito la centralità della famiglia nella società moderna sempre più frazionata e tribolata.
Il Pontefice si augura che il mondo possa comprendere la grandezza e inclusività della dottrina di Gesù sulla famiglia (anche se permane l’ideologia anche in alcuni ambienti cattolici, contro cui da Benedetto XVI a Francesco fino a Leone XIV non è mai stata nascosta alcuna critica): «il mondo di oggi ha bisogno dell’alleanza coniugale per conoscere e accogliere l’amore di Dio e superare le forze che disgregano».
Ed è qui che Papa Prevost ha citato un passo dell’enciclica di Montini dove si ringrazia la speranza cristiana data dal Vangelo di Cristo al mondo anche in materia di affettività e unione: «a voi sposi dico: il matrimonio non è un ideale, ma il canone del vero amore tra l’uomo e la donna». Quell’amore fecondo, fedele e totale trasforma due carni in una sola, rendendo la coppia cristiana «a immagine di Dio nel donare la vita», ovvero i figli.
Dal fondatore dell’Arcigay Grillini che parla di «parole che feriscono», ad altri editoriali e commenti sui social che parlano di “passi indietro pericolosi” nella dottrina cattolica: non è Papa da nemmeno un mese e già alcune “uscite” sulla famiglia e il matrimonio cristiano vengono visti addirittura come “eversivi” una civile e laica convivenza sociale.
LIBERTÀ DI PENSIERO SEMPRE D’OBBLIGO, MA È SENSATO CONTESTARE LEONE XIV PERCHÈ FA IL PAPA?
Sebbene – come ha detto il cardinale Ruini – alle volte i fedeli si sono sentiti in questi anni un po’ “confusi” dalle aperture (presunte e rilanciate sui media) di Papa Francesco su aspetti dottrinali, anche con il Magistero di Bergoglio non è stato cambiato di una virgola il senso del matrimonio cattolico: «un’unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, naturalmente aperta a generare figli. Solo a questa unione si può chiamare “matrimonio”». Così Papa Francesco replicava ai famosi “Dubia” dei cardinali Sarah e Burke dopo alcune interviste e uscite del Santo Padre che sembravano concedere “aperture” al lato dottrinale del matrimonio cristiano.
Ebbene, con Papa Leone XIV il richiamo all’unità e alla comunione tra dottrina e testimonianza non lascia spazio ad alcuna “confusione”: nella recente udienza con il Corpo Diplomatico della Santa Sede il Pontefice aveva ribadito che una delle urgenze globali più necessarie è quella di investire sul nucleo chiave della società, quella famiglia che per i cristiani «è fondata sull’unione stabile di uomo e donna». E così si ritorna all’omelia del Giubileo delle Famiglie, che tante ire e antipatie ha generato nei commenti aspri del giorno dopo sulle testate nazionali dalla “Stampa” a “La Repubblica”, ma non solo.
Intendiamoci la libertà di pensiero (così come di fede) deve rimanere assoluta e netta in un Paese laico come l’Italia, e il fatto che il Pontefice abbia detto quei passaggi citati dall’Enciclica di Paolo VI non cancella minimamente legislazioni e pensieri diversi dalla dottrina cattolica. Il punto è come sempre la “reazione” e la successiva pretesa: si può contestare tutto di Papa Leone XIV, ma è sensato contestarlo per il solo fatto di dire e fare “cose da Papa” come ribadire la dottrina cristiana del matrimonio?
Non solo, è sensato che davanti a possibili (poi smentite dai fatti) aperture di Francesco si considerino le tesi di un Papa in tema di unioni coniugali, mentre se si cambia (apparentemente) la posizione allora si gridi allo scandalo di un’interferenza della Chiesa?