Il giallo di Trieste è sempre più fosco: gli inquirenti non trovano più la badante-compagna di Libero Foti, Olena Leri, e al momento non vi sono altri sospettati sul delitto dell’anziano 75enne trovato senza vita in un sacco sul balcone del suo appartamento in iniziale stato di decomposizione. Nella scorsa puntata di Pomeriggio 5 un vicino di casa di nome Marino ha lasciato diverse dichiarazioni che offrono una diversa chiave di lettura rispetto alla principale indagine (si cerca la badante accusata di aver ucciso e occultato il cadavere dell’ex compagno): «Olena era succube di lui», spiegava Marino ai microfoni di Pomeriggio 5 pochi giorni fa, con il vicino che ha anche parlato di episodi di violenza a scapito di un suo amico che sarebbe stato «preso a bastonate da Libero Foti perchè facevano baruffa già da anni a causa dei suoi cani». Sempre sulla compagna di Libero, Olena, il vicino ha proseguito anche oggi in una nuova intervista del programma di Barbara D’Urso, «lei doveva sottostare perché era una persona violenta».
DELITTO FOTI, L’AMICA DELLA BADANTE “CONTRADDICE” IL VICINO MARINO
Abusi, violenze, depravazioni, la lista di accuse lanciate dal vicino Marino contro Liberto Foti è gravissima ma non torna per nulla alla nuova protagonista di questo strano “giallo” di Trieste, Daniela. Anche lei badante di origini ucraine, venne contattata da Olena per poterla sostituire tempo fa per circa due settimane: «Libero con me è stato gentilissimo, un rapporto professionale senza alcun problema: lei invece era strana, silenziosa, non sapevi mai cosa pensava e avevi sempre l’impressione fosse preoccupata per qualcosa», sostiene la signora Daniela raggiunta dall’inviata di Pomeriggio 5. «Era una persona torbida, falsa e sapeva manipolare la gente», raccontava pochi giorni fa ancora il vicino secondo cui l’uomo potrebbe essere stato ucciso proprio dalla sua ex compagna Olena Leri attualmente ricercata come persona informata sui fatti. «La mia teoria è che sia stata aiutata da qualcuno a ucciderlo», sostiene Marino mentre la deposizione di Daniela vede una lettura assai diversa, «per me era gentilissimo e innocuo».