E’ polemica in Francia a seguito della pubblicità diffusa dal Consiglio d’Europa contro la discriminazione «la libertà è nell’hijab»: scoppia la bufera e il commercial viene ritirato. Ne ha parlato il Corriere della Sera attraverso la sua edizione online, che ha appunto spiegato nel dettaglio quanto accaduto nelle scorse ore e che ha portato Strasburgo a cancellare i suoi tweet promozionali, a seguito di alcune accese proteste da parte del governo del presidente francese Emmanuel Macron.
A far saltare in molti sulla sedia, come specificato dal quotidiano di via Solferino, lo slogan della stessa pubblicità, leggasi «La bellezza è nella diversità come la libertà è nell’hijab», con tanto di immagini di donne di diverse etnie, divise a metà fra la versione “in borghese” e quella invece con in testa il noto velo islamico. Stando a quanto specificato dalla sottosegretaria di Stato per la Gioventù, Sarah El Hairy, fra le più accese oppositrici della campagna del Consiglio d’Europa, si è trattato di un’immagine «profondamente scioccante», per poi rincarare la dose specificando: «È l’opposto dei valori difesi dalla Francia».
“LIBERTÀ È NELLA HIJAB”, BUFERA IN FRANCIA: IL CONSIGLIO D’EUROPA FA DIETROFRONT
Non l’ha presa bene nemmeno l’estrema destra transalpina, che approfittando di quanto accaduto ha commentato: «È quando le donne si tolgono il velo che diventano libere, non il contrario», tweet pubblicato nelle scorse dalla nota Marine Le Pen, massima esponente della destra francese nonché leader di RN Rassemblement National. A loro a fatto eco Eric Zemmour, che ha commentato con le dure parole: «L’Islam è nemico della libertà. Questa campagna è nemica della verità. Promuove il velo per le europee».
Una polemica che ha fatto il giro del mondo e che è giunta anche presso la sala stampa della Commissione europea, in quanto è stata Bruxelles a co-finanziare la stessa campagna. Un portavoce, interpellato sulla vicenda, ha spiegato che l’Esecutivo comunitario non ha «convalidato» i contenuti, poiché il Consiglio d’Europa ha un ruolo indipendente. Il Consiglio d’Europa in seguito ha fatto marcia indietro, spiegando: «I tweet sono stati cancellati e penseremo ad una presentazione migliore del progetto».