Un libro raccoglie i pensieri di Papa Francesco sulla vita durante e dopo la pandemia di Coronavirus. “La vita dopo la pandemia“, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, raccoglie otto interventi del Pontefice nei primi mesi dell’anno, segnati naturalmente dal diffondersi della pandemia di Coronavirus. Apre il libro una ampia prefazione (ben 16 pagine su 64) del cardinale Michael Czerny, sottosegretario della Sezione Migranti del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nel quale il prelato definisce questa raccolta di pensieri di Papa Francesco un “ricco messaggio all’umanità” che mira a “ricostruire un mondo migliore“.
L’arco di tempo va dal 27 marzo, giorno della benedizione Urbi et Orbi durante la preghiera straordinaria contro l’epidemia svoltasi sul Sagrato della Basilica di San Pietro, fino al 22 aprile, giorno dell’udienza generale per la 50ª Giornata Mondiale della Terra.
Gli altri sei interventi contenuti nel nuovo libro di Papa Francesco sono la Lettera del 30 marzo a Roberto Andrés Gallardo, presidente del Comitato Panamericano dei giudici per i diritti sociali; il Messaggio Urbi et orbi del giorno di Pasqua; la Lettera ai Movimenti Popolari sempre del giorno di Pasqua; l’intervento scritto da Papa Francesco per la rivista spagnola Vida Nueva; l’omelia pronunciata nella Domenica della Divina Misericordia del 19 aprile e il saluto al mondo dei Giornali di strada dello scorso 21 aprile.
CLICCA QUI PER SCARICARE IL LIBRO DALLA LIBRERIA EDITRICE VATICANA
LIBRO PAPA FRANCESCO SULLA VITA DOPO LA PANDEMIA: GLI ULTIMI E LA PREGHIERA
Tutti questi messaggi nel libro di Papa Francesco, scrive il cardinale Czerny nella Prefazione, condividono lo stile dell’Urbi et Orbi, cioè invitano “all’ascolto tutta l’umanità in modo inclusivo”. In essi “il Papa parla ai bisogni e alle sofferenze delle persone nelle loro svariate situazioni locali in un modo molto personale, sentito, impegnato e pieno di speranza”. Sono messaggi “realmente universali”, sia perché il Coronavirus “minaccia tutti” sia e “soprattutto perché il mondo post-COVID-19 deve essere realizzato da tutti”.
Czerny prosegue annotando che gli otto testi mostrano un approccio “caldo e inclusivo”. Papa Francesco dunque con i suoi interventi “lega tutti insieme nella comune umanità e nello spirito”, sfidando ciascuno “a osare di fare del bene, a fare meglio”. Il Santo Padre, come è nel suo stile, parla ai capi di Stato e di governo incoraggiandoli ad agire in favore del bene comune; esprime gratitudine e affetto a chi lavora per garantire i servizi essenziali necessari in tempo di pandemia; ascolta e guarda però anche i molti “invisibili”.
“È probabilmente – nota il cardinale Czerny – la prima volta che queste persone sono prese in considerazione e per di più salutate con rispetto”. Un grande ruolo è quello della preghiera, che significa “ascolto, affidamento, contemplazione, croce e fragilità, e infine disponibilità a dire il nostro Sì ogni giorno, come Maria”.