Il Consiglio regionale della Liguria ha dato il suo personale ok all’emendamento che è stato presentato dalla Lega e che consente la caccia alla selvaggina, compresi cervi e mufloni, ma anche e soprattutto al cinghiale, tramite arco e frecce. La decisione, come si legge su TgCom24.it, ha scatenato gli ambientalisti ma anche tanti cittadini, e così che nelle ultime ore un’email sono state inviata ai consiglieri regionali e al governatore della Liguria Giovanni Toti, chiedendo di annullare la decisione, definendo la caccia con arco e frecce “una barbarie legalizzata”. Nell’email si legge: “Non siamo più nella preistoria e almeno qualche base etica comune dovrebbe sussistere, non si dovrebbe infliggere a nessuno sofferenza non necessaria”.
E ancora: “La delibera approvata non rispetta questa base, i cacciatori con l’arco non sono tutti campioni olimpici (e del resto anche i tiratori olimpici non fanno sempre centro perfetto, altrimenti non esisterebbero le competizioni) ed è fin troppo facile ipotizzare situazioni con animali trafitti da una freccia che vagano e agonizzano anche per giorni. Del resto ormai con l’avvento di Internet non è difficile trovare documentazione fotografica sul punto. C’è un motivo, ed è la maggiore efficacia e precisione, per cui i moderni fucili hanno sostituito i vecchi archibugi, gli archibugi hanno sostituito le spade e le frecce, e le spade e le frecce hanno sostituito le clave”.
LIGURIA, OK CACCIA CON ARCO E FRECCE: “GRATUITA MATTANZA”
L’email degli ambientalisti conclude così: “Fino a che punto di barbarie vogliamo tornare indietro nel tempo? E per favorire chi, poi? Un ristrettissimo gruppo di appassionati di arcieria che ben potrebbe soddisfare le sue passioni con le competizioni di tiro con l’arco, o partecipando a rievocazioni storiche medioevali, cioè del tempo a cui appartiene quello strumento – conclude la mail -. Per quanto sopra espresso sarei grato se voleste rivedere la delibera sopra esposta, negando quindi la possibilità di svolgere attività venatoria con arco e frecce”.
E’ stata inoltre aperta una petizione online contro una “scellerata proposta” di “gratuita mattanza”, si legge, che in poche ore ha superato le 500 firme. Dopo la firma del consiglio regionale ligure era giunta anche la protesta di Paolo Ugolini, consigliere del Movimento 5 Stelle: “Come rilevato dall’associazione Gaia-Animali e Ambiente, l’uso dell’arco, seppur previsto come possibilità dalla norma nazionale, è un esercizio di pura crudeltà. E’ una barbarie di cui i consiglieri regionali che hanno votato l’emendamento saranno responsabili”.