Sarà la storia di Liliana Mimou, giovane parrucchiera 27enne di Limbiate (Milano), al centro della nuova puntata di Amore Criminale, la trasmissione in onda sulla terza rete di casa Rai nella prima serata di domenica 2 febbraio 2020. Nel programma sarà chiamata Luciana e descritta come una ragazza 25enne. Liliana di anni ne aveva due in più e tutto un futuro davanti dopo un passato ricco di traumi, tra cui la morte del padre. La giovane, infatti, viveva con la madre a Limbiate sebbene fosse nata nel Capoluogo lombardo da padre italiano ma con origini magrebine e madre sudamericana. Il 10 aprile 2016 fu il suo ultimo giorno di vita: era uscita per recarsi ad una festa di compleanno ma non aveva mai fatto ritorno a casa. Solo la mattina seguente, intorno alle 9.30, il suo corpo fu rinvenuto nel parcheggio del cimitero di Cusano Milanino (Milano), senza vita e con una corda al collo, riverso sul sedile posteriore della sua vettura, una Renault Modus nera. Le indagini condussero molto presto al primo sospettato e in tarda serata fu fermato un giovane di 25 anni, Davide Perseo (in Amore Criminale indicato con il nome di Marco), pregiudicato e residente a Cusano Milanino. Solo fino a pochi mesi prima, i due ragazzi vivevano una relazione amorosa seppur tormentata, conclusa per decisione di Liliana, ormai stanca delle continue liti e delle gelosie del giovane.
LILIANA MIMOU UCCISA DA EX DAVIDE PERSEO: IL DELITTO
La decisione di interrompere la loro relazione non era andata giù a Davide Perseo che fino a pochi giorni prima del delitto della 27enne Liliana Mimou si era recato per l’ennesima volta nel negozio di parrucchiere dove lavorava, ad Affori. Anche quella volta era stato necessario l’intervento della polizia per calmare il giovane. La sera di quel 10 aprile 2016 però, fu impossibile frenare l’ira di Davide che, forse al culmine dell’ennesima lite scatenata dal tentativo fallito di rimettersi insieme avrebbe ucciso Liliana, strangolandola con una corta. Nei frangenti in cui veniva ritrovato il corpo senza vita della ragazza, i soccorritori del 118 erano impegnati per un caso di tentato suicidio che coinvolgeva proprio l’ex fidanzato di Liliana. Il 25enne, come rammenta Corriere.it, si sarebbe fatto dei tagli poco profondi ai polsi e sarebbe stato ritrovato in stato confusionale dopo aver assunto una massiccia dose di medicinali. Dopo essere stato condotto in caserma ed interrogato a lungo, Perseo negò con ostinazione di essere l’assassino della sua ex ma alla fine gli inquirenti riuscirono a collocarlo sulla scena del delitto prima di essere condotto in carcere, accusato dell’omicidio della 27enne.
LA CONDANNA A CARICO DELL’EX FIDANZATO
Dovremo aspettare quasi un anno dal delitto di Liliana Mimou prima di arrivare ad una sentenza di condanna a carico dell’ex fidanzato Davide Perseo, incapace fino all’ultimo di accettare la fine della loro tormentata relazione, ben distante da una storia d’amore. Al giovane ritenuto l’assassino della parrucchiera 27enne, il giudice per e udienze preliminari del Tribunale di Monza Cristina Di Censo, al termine del processo con rito abbreviato ha stabilito una condanna a 16 anni di reclusione per l’omicidio. Dopo il delitto Perseo fu ricoverato in ospedale in stato di choc e poi sottoposto a perizia psichiatrica, come stabilito dal pm di Monza, che però concluse sulla capacità di intendere e di volere del giovane al momento dell’uccisione della sua ex fidanzata. Conclusioni del tutto opposte rispetto a quelle sostenute consulente psichiatrico di parte che invece che aveva chiesto al giudice di disporre una terza perizia. Il giudice, di contro, oltre alla condanna stabilì anche il risarcimento dei danni alla madre e alle sorelle della vittima, costituitesi parti civili nel corso del processo.