Claudio Sterpin, amico di Liliana Resinovich, ospite stamane di Storie Italiane per parlare degli ultimi aggiornamenti su Lily
Claudio Sterpin ha parlato stamane con Storie Italiane in merito al caso di Liliana Resinovich e alla questione della frattura della vertebra. “La questione della vertebra mi sa di barzelletta visto che tre giorni prima la tac dimostrava che fosse già rotta. Perchè questo tizio si inventa letteralmente di aver sentito il crac della vertebra di Liliana: in che maniera tratta il cadavere di una persona morta se gli spezza le vertebre, a parte il fatto che la vertebra di Liliana era già rotta tre giorni prima, è una bufala tremenda”.
“Come mai si è inventato questa uscita tre anni e mezzo dopo? All’improvviso gli viene in mente di aver rotto la vertebra di Lily, non parlando di Liliana Resinovich, senza un minimo rispetto. Spero non si comporti così con tutti, se no avrebbe un curriculum di ossa rotte. Sono cose che lasciano non perplessi ma di più. Bene ha fatto il fratello di Liliana Resinovich a denunciarlo, sono cose su cui non si può sorvolare, soprattutto raccontare al mondo quel lavoro che fa”.
LILIANA RESINOVICH, L’AVVOCATO DI STERPIN: “QUELLA FRATTURA NON DICE NULLA”
Secondo Squitieri, avvocato di Claudio Sterpin: “Sarebbe stato meglio un certo tatto, lui l’ha detta sui social e poi l’ha riferita al Piccolo di Trieste. Adesso starà alla procura accertare i contenuti e sia perchè questa persona si è presentata dopo 3 anni e mezzo: ha avuto dei contatti con qualcuno? Certamente è una circostanza alquanto singolare”. E ancora: “Il fatto è che non dobbiamo tornare indietro: il 5 viene ritrovata Liliana Resinovich, l’8 c’è la tac e poi l’11 si fa l’esame autoptico e alla tac effettuata l’8 risulta questa frattura, quindi il discorso è pari a zero”.
L’avvocato ha precisato che: “Il preparatore avrebbe detto tutto al Piccolo e poi si sarebbe recato presso la procura dopo di che avrebbe presentato una memoria, ma la tac antecedente mostra che la frattura già c’era e poi comunque non cambierebbe questa situazione da uno scenario di morte violenta. Il punto fondamentale della dottoressa Cattaneo è la morte per asfissia, ci sono elementi che dimostrano un’azione violenta”.
LILIANA RESINOVICH, L’AVVOCATO DI STERPIN: “QUELLA FRATTURA NON DICE NULLA”
Claudio Sterpin ha aggiunto: “Qualche anno fa parlai di intelligenza. Dichiarai due o tre anni fa che una persona qualunque di media intelligenza non poteva accettare un suicidio di Liliana Resinovich trovata in quel modo, è letteralmente impossibile che un suicida a mettere in piedi tutta quella messa in scena, con un cordino preso a casa compreso”.
L’amico di Liliana Resinovich ha concluso: “Quella è una messinscena da qualcuno che ha voluto farci credere che Liliana si fosse suicidata e a riprova di ciò ha tagliato un pezzo di cordino da casa per poi metterglielo sotto al collo molle, non era stretto. Per asfissia si muore perchè non si respira più, con quel cordino messo così uno non muore mai nella vita. Ecco perchè non c’è intelligenza in cui parla di suicidio, chi ha parlato di suicidio dimostra una intelligenza di gran lunga inferiore alla media”.