Liliana Resinovich è stata uccisa ma non si sa ancora da chi. Ha provato a scoprire qualcosa di più il programma di Rete Quattro, Quarto Grado, che nella giornata di ieri ha parlato con Gabriella, grande amica della vittima e da sempre accusatrice di Sebastiano Visintin, il marito della povera donna trovata nei boschi di Trieste. “Liliana non era turbata prima di sparire – racconta – l’ho vista che stava andando in sauna con il marito, ho lasciato i cani liberi nel cortile, lei li amava molto. Era tranquilla. Liliana Resinovich non mentiva assolutamente – aggiunge – non aveva motivo per mentire, aveva una vita metodica, routinaria, una persona che faceva la sua vita tranquillamente”.
“Sarebbe stata di capace di mentire? Lei non doveva mentire a me su di me perchè lei non raccontava niente a nessuno mai. Eravamo amiche? Si certo ma bisogna vedere cosa significa amicizia, io non le ho mai raccontato i miei problemi, eravamo due persone adulte che hanno lavorato, non avevamo questa confidenza”. Gabriella è pronta ad essere indagata? “Credo che la procura, quando indaghi le persone, debba avere dei dati specifici. Ritengo che tutte le persone debbano essere sentite e risentite e soprattutto quelle persone attorno a Liliana mai sentite prima, vedi i famigliari di Sebastiano che non sono mai stati chiamati”.
LILIANA RESINOVICH, GABRIELLA: “L’ASSASSINO HA AVUTO UN COMPLICE”
Secondo Gabriella qualcuno ha aiutato l’assassino: “Io l’ho sempre detto, c’è sempre stata una manovalanza”. In studio Carmelo Abbate ribatte: “Quando mi si dice che Liliana non aveva una doppia vita ed era tutto trasparente, è emerso che aveva una sfera completamente nascosta a tutti, quindi chi me lo dice che vi siano una eventuale altra sfera nascosta che riguarda soldi, o un eventuale altro amante? Il telefono di Liliana racconta i “cuoricini” fra gli adolescenti ma non emerge una vera e propria relazione. In Italia si fa sempre il danno di beatificare una vittima, che diventa Santa”.
Ma Gabriella non ci sta: “Non tollero, mi scusi, non tollero questo linguaggio, sono tre anni e mezzo che sto accompagnando questo linguaggio. Lei che ne sa? Vorrei vedere lei signor Carmelo se sua moglie non si presenta a casa la sera?”. E Carmelo Abbate replica: “Per me l’anomalia non è Sebastiano ma è Sterpin che alle 10:11 scatena l’inferno, quella è l’anomalia”. Gabriella aggiunge: “Se lei stava per cambiare vita lo doveva sbandierare a tutti?”, ma Carmelo Abbate ribatte: “Non c’è evidenza, nessuno lo sapeva che stava per cambiare vita. Nei messaggi non emerge un progetto di vita”, per poi aggiungere: “Io non ho offeso Liliana, ci tengo a dirlo”, ma Gabriella: “Non posso più sentire, basta con queste secchiate verso di lei, sono tre anni e mezzo di sofferenza”.
LILIANA RESINOVICH, GABRIELLA E LA MATTINA DELLA SCOMPARSA
Gianluigi Nuzzi ha quindi ripreso la parola, riportando la calma in studio: “Io non accetto che si ipotizzi un terzo amante di una persona che è stata uccisa e che non c’è più”. Gabriella ha poi spiegato: “Quello che ho capito perfettamente è che Liliana Resinovich quella mattina non era da sola. Lei è entrata in maniera orizzontale in quel boschetto, non ci sarebbe mai entrata con amante, conoscente o assassino”.
“Due settimane fa – ha aggiunto rivolgendosi a Nuzzi – mi ha messo una pulce nell’orecchio dicendo una cosa determinate: lei aveva detto che il boschetto potrebbe essere stato messo a posto perchè pensava che la denuncia di Sebastiano sarebbe arrivata più tardi. Se viene fuori la denuncia si metteranno in moto le forze dell’ordine, ma io parlo di un assassino non di Sebastiano”. Gabriella è tornata infine sul giorno della denuncia: “Io ero con lui il 14 dicembre 2021, lui parla prima con Sergio perchè Sergio sta cercando la sorella già prima. Noi gli abbiamo detto se voleva andare a fare la denuncia saremmo andati assieme, ma non l’abbiamo obbligato”.