Per l'entomologa Fabiola Giusti è impossibile che Liliana Resinovich sia rimasta bel boschetto per tre settimane: ecco cosa ha detto
Si è parlato anche di Liliana Resinovich ieri sera negli studi della prima puntata di Ore 14 Sera e ospite vi era la dottoressa Fabiola Giusti, entomologa e consulente della famiglia della vittima. L’esperta ha fatto notare cosa non torna sulla scena del crimine e in particolare ciò che non quadrerebbe nella famosa super perizia della dottoressa Cattaneo. Fabiola Giusti si dice infatti convinta, come tutti coloro che stanno cercando la verità, che è impossibile che Liliana Resinovich sia rimasta nel boschetto dal 14 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022, di conseguenza la stessa deve essere stata per forza tenuta da qualche parte al fresco, e messa il 5 gennaio nel boschetto per far ritrovare il cadavere.
“Se noi osserviamo le foto della ritrovamento di Liliana Resinovich – racconta l’entomologa – vi è proprio la totale interferenza della natura sui resti di Liliana che è incompatibile con un tempo di giacenza così lungo nel boschetto e a dircelo sono tre aspetti scientifici, il primo è di ordine entomologico, le formiche campionate sui resti di Liliana sono attive a basse temperature e sono onnivore, e in un periodo dell’anno in cui c’è scarso nutrimento, perchè non abbiamo le ferite su Liliana Resinovich e non troviamo il formicaio?”.
LILIANA RESINOVICH, FABIOLA GIUSTI E LA DISPERSIONE DEGLI ODORI
Quindi la dottoressa ha proseguito: “L’altro aspetto è di tipo zoologico, ci viene detto che i sacchi e le basse temperature avrebbero impedito la dispersione degli odori, ma noi sappiamo che Liliana non era avvolta completamente nei sacchi”.
“Sappiamo che le materiale plastiche sono porose ma ci sono anche esempi di cadaveri avvolti nei sacchi e che sono stati localizzati quindi c’è stata dispersione degli odori. Per quanto riguarda le basse temperature, cito l’esempio di ricerca di dispersi dopo una valanga, a temperature inferiori a quelle del boschetto, che non impediscono alle molecole di disperdersi”.

LILIANA RESINOVICH, FABIOLA GIUSTI: “I SACCHETTI SUL CADAVERE…”
La dottoressa aggiunge: “Il particolare più importante è però l’integrità dei sacchetti: che nessun animale abbia attenzionato quei sacchetti è qualcosa che contrasta con la realtà”. C’è poi la questione del meteo: “Nell’intervello dei giorni della scomparsa di Liliana è piovuto e c’è stato un forte vento, siamo a Trieste, perchè non trovo terriccio e ammasso vegetali? E’ piovuto anche nei tre giorni precedenti il ritrovamento: perchè la tasca del sacchetto è asciutta?”.
“Quindi secondo noi Liliana non è stata in tutti quei boschetti per quei giorni ma è stata portata lì solo come occultamento finale poche ore prima del ritrovamento: questo secondo noi l’unico aspetto della consule3nza della dottoressa Cattaneo che è ancora da rivedere”, conclude. Il fatto che realmente Liliana sia rimasta nel boschetto per tre settimane senza che nessuno animale la attaccasse e senza che nessuno se ne accorgesse, resta davvero un grande punto interrogativo: è possibile?