La trasmissione Mattino 5 oggi si è tornata ad occupare della misteriosa morte di Liliana Resinovich ospitando in studio l’avvocato Cozza che assiste Silvia Radin – la cugina della vittima – dicendosi fermamente convinta che il marito Sebastiano Visintin sappia più di quello che da oltre tra anni sta riferendo ininterrottamente a giornali e televisioni: una posizione più volte – talvolta anche duramente – ribadita in ogni occasione utile e che finalmente è stata presa in esame anche dalla procura di Trieste che ha deciso di stravolgere il fascicolo su Liliana Resinovich partendo proprio dall’iscrizione nel registro degli indagati del marito della vittima.
Commentando questo punto, il legale della cugina di Liliana Resinovich ha sottolineato che allo stato attuale “è facoltà” sia dell’indagato che della procura – che in ogni caso potrà farlo anche “al termine delle indagini” – chiedere di sottoporsi ad un interrogatorio per chiarire la sua posizione; mentre dal conto suo resta importante che si senta soprattutto la famosa albergatrice che – ricorda il legale – “aveva fatto riferimento (..) a delle affermazioni apprese da Sebastiano sul suo ritorno a casa alle 10:30 del 14 dicembre” che di fatto smentirebbero il suo racconto ufficiale sulla mattinata della morte di Liliana Resinovich.
Liliana Resinovich, il legale della cugina: “I dubbi sul cellulare di Sebastiano sono parecchi”
Soffermandosi ancora sulla posizione del marito di Liliana Resinovich, l’avvocato di Silvia Radin ci tiene anche a ricordare la più importante incongruenza fino ad ora emersa dai racconti dell’uomo, che verte attorno al traffico del suo cellulare: “Quella mattina – spiega – non c’è nessun dato dalle 9:10 fino quasi a mezzogiorno”, aspetto che “abbiamo ritenuto particolare visto che dal primo di dicembre non era mai capitato nulla del genere” e – forse soprattutto “fermo restando che lui dice che non prendeva perché era in laboratorio e poi quando ci torna nel pomeriggio produce dati“.
Infine, l’ultimo commento del legale della cugina di Liliana Resinovich riguarda la recente dichiarazione da parte dei legali di Sebastiano – raccolta dal quotidiano Il Piccolo – che hanno riferito di una perquisizione “brutale” nel suo appartamento tale da poterne chiedere l’impugnazione: “Io – spiega il legale – ho avuto modo di sentire Visintin nei giorni scorsi che ha raccontato che [gli inquirenti] sono stati gentili”; fermo restando che in ogni caso “una perquisizione richieda l’invasione degli ambianti privati” e in tal senso è sempre considerabile brutale, e che “l’importante è che siano state rispettate le procedure e che ci sia stato l’avviso al difensore, cosa che mi risulta sia accaduta”.