La diretta odierna di Mattino Cinque si è occupata un’altra volta del caso di Liliana Resinovich a fronte dell’ultimissima novità (sulla quale si è aperto un vero e proprio giallo) relativa all’anatomopatologo che avrebbe maneggiato il corpo della donna triestina, il tutto con il solo marito della vittima – Sebastiano Visintin – che resta iscritto nel registro degli indagati e rifiuta (dopo anni di sovraesposizione mediatica) di parlare con i giornalisti: presente in collegamento da Trieste con la trasmissione di Canale 5 la cugina di Liliana Resinovich, Silvia Radin, da sempre grande accusatrice di Visintin assieme al resto dei familiari della vittima.
Partendo proprio dalla citate novità sul caso di Liliana Resinovich, è bene ricordare che solo recentemente si è aperto il giallo sulla frattura della seconda vertebra toracica della donna: fino ad oggi era sempre stata collegata ad una presunta manovra di afferramento da dietro compiuta – ipoteticamente – dall’assassino; mentre un paio di giorni fa l’anatomopatologo Giacomo Molinari (che per primo analizzò il corpo della donna triestina) in una memoria depositata alla Procura si è assunto la responsabilità – dicendosi peraltro “certo” – della rottura della vertebra.
Tesi – quest’ultima sulla rottura causata dal dottor Molinari – che è stata poi parzialmente smentita dal legale del fratello di Liliana Resinovich che in un’altra memoria ha precisato che la frattura era già stata notata prima dell’esame da parte dell’anatomopatologo, minacciando di denunciare l’intero laboratorio; mentre anche la dottoressa Cristina Cattaneo nella sua famosa relazione che ha riaperto questo caso aveva precisato che la frattura sarebbe scrivibile ai momenti immediatamente precedenti o successivi al decesso e non a diversi giorni dopo.
La cugina di Liliana Resinovich: “Forse Visintin affilava i coltelli dell’anatomopatologo Giacomo Molinari”
Dal conto suo, la cugina di Liliana Resinovich parlando della vertebra e della posizione del dottor Molinari ha definito “strano che lo stia raccontando dopo che Sebastiano è stato inserito nel registro degli indagati“, denotando anche che nonostante sui social – con un profilo in cui parla del suo lavoro spiegandone il funzionamento – “dica di fare per bene la ricomposizione della salma, non l’ha fatto per Liliana che è stata messa in un sacco mortuario e noi non l’abbiamo neanche riconosciuta il giorno del verbale”; chiedendosi anche “se l’azienda sa che lui fa questi video”.
“Mi viene da pensare – continua la cugina di Liliana Resinovich – che sia un depistaggio, com’è stato fatto dall’inizio”, spiegando che “non so se è amico di Sebastiano, ma ho visto un suo video in cui dice che prima che usassero i coltelli usa e getta ne usava di normali che faceva arrotare e vorrei sapere dall’azienda se questi coltelli erano fatti da una ditta che ha vinto un bando di concorso o se lo facesse fare lui da qualcuno che conosce”, alludendo – ovviamente, ma senza nominarlo direttamente – a Visintin che svolge questo lavoro da numerosi anni.
In chiusura, a chi in trasmissione ipotizza che forse sarebbe opportuno fare un’ulteriore super perizia sul corpo di Liliana Resinovich, la cugina si limita – infuriata – a dire che “qui si sta facendo un depistaggio“, chiedendo “un’altra analisi per tornare alla tesi del suicidio”; lasciandoci con la singolare suggestione ipotetica che “tra qualche giorno arriverà una lettera di Liliana dall’aldilà, o da qualche cassetto, in cui dice che si è suicidata“, sottolineando che secondo lei in questo caso “ci sono troppe cose nascoste che si sta cercando di nascondere ancora di più”.
