L’avvocato di Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, ha parlato con i microfoni di Quarto Grado. “Sebastiano ha una fragilità che pochi hanno constatato – racconta Paolo Bevilacqua al talk di Rete 4 – e noi gli stiamo vicino da tanto tempo, lui è solo, è disperato in questo momento, ma disperato perchè si trova da indagato ed ha perso la moglie. E poi è accusato da una gogna mediatica che lo ha portato sin qui ad essere il primo sospettato per la morte di sua moglie”.
Sulle numerose contraddizioni durante le varie interviste in tv, il legale precisa: “Lui entra quasi in un suo mondo, lui non vuole credere al suicidio, nonostante dei segnali come la fede, il fatto che doveva andare da una parte e poi non è andata. La Cattaneo dà una lettura degli elementi diversa da quella che è stata data dal primo consulente. La prima consulenza non va d’accordo con quella nuova, Constantinides (colui che aveva redatto la prima perizia ndr) parlava di suicidio”.
Quindi l’avvocato del marito di Liliana Resinovich si domanda: “Perchè è indagato? Per me non c’è nulla di nuovo, è una lettura diversa”.
LILIANA RESINOVICH, AVVOCATO SEBASTIANO: “IL CASO ANDAVA RIAPERTO A 360 GRADI”
Secondo il legale “Bisognava riaprire il caso a 360 gradi, tutti questi personaggi che hanno avuto un ruolo sollecitatorio e accusatorio verso Sebastiano, chiedetevi perchè…. Hanno sequestrato 700 coltelli, dalle 8 di sera alle 5 di mattino. Potrebbe emergere il taglio del cordino con uno di quei coltelli? Io credo un taglio di una bistecca. Immaginiamoci che un cordino si tagli con una forbice”.
Infine sul “ritiro dalle scene” del marito di Liliana Resinovich, l’avvocato precisa: “Io gli ho consigliato di starsene quieto e tranquillo, di non rispondere più a nessuno, di non alimentare e di non suggerire più nulla, lui dice una cosa poi si dimentica. E’ stato sentito anche dalla procura su questo, lui non ha mai detto cose significativamente diverse, le contraddizioni non possono portare ad un’accusa”.