Omicidio Liliana Resinovich: per Claudio Sterpin non è Sebastiano Visintin l'assassino, ma sa chi ha ucciso la moglie
“LILIANA RESINOVICH UCCISA DA PIÙ PERSONE”
Dopo che è emersa la ricostruzione dell’omicidio di Liliana Resinovich fatta dalla Procura di Trieste, interviene Claudio Sterpin, amico della donna, che sostiene di aver avuto una relazione speciale con lei. L’uomo, di cui il PM vuole raccogliere la testimonianza, ha dichiarato all’ANSA di non provare alcun imbarazzo riguardo all’incontro con Sebastiano Visintin durante l’incidente probatorio; anzi, ha chiarito di non ritenere che sia stato il marito a uccidere Lilly, ma che l’omicidio sia stato compiuto da più persone e che sia stato premeditato.
D’altra parte, Sterpin è anche convinto che l’indagato conosca i responsabili della morte di sua moglie: una convinzione che nutre insieme a Sergio Resinovich, fratello della vittima. Secondo Sterpin, non solo Visintin sa chi ha ucciso la moglie, ma conosce anche il luogo dove è stato conservato il cadavere prima che venisse ritrovato nel boschetto dell’ex OPP, la mattina del ritrovamento. La tesi dell’amico di Liliana Resinovich differisce, dunque, anche da quella della Procura stessa, secondo cui è stato il marito della donna a ucciderla.
LILIANA RESINOVICH E LA TESI DI CLAUDIO STERPIN
“Non credo sia stato lui a ucciderla“, ha dichiarato Claudio Sterpin all’ANSA. Nell’intervista si è anche soffermato sulle condizioni del corpo di Liliana Resinovich e sulle tempistiche. Se il corpo fosse rimasto davvero nel boschetto per 20 giorni, come era stato ipotizzato, allora sarebbe stato sfigurato dai cinghiali, visto che in quella zona ve ne sono molti. Per questo, Sterpin sostiene che il corpo sia stato portato lì solo poche ore prima del ritrovamento. “Che non vengano a raccontarmi che in venti giorni nulla è accaduto; l’hanno messa lì due o tre ore prima.”
Le sue riflessioni sono, comunque, già note alla polizia, visto che avrebbe espresso la sua posizione agli inquirenti quando si è presentato di sua spontanea volontà in questura per riferire ciò di cui è convinto. Non è sicuro se l’abbia fatto il 15 dicembre, quindi prima del ritrovamento, o subito dopo. Comunque, l’auspicio di Sterpin è che possa essere vicina una svolta nel caso dell’omicidio di Liliana Resinovich.