NUOVI ESAMI SU LILIANA RESINOVICH
Nuovi esami su Liliana Resinovich: a richiederli è la procura di Trieste, che martedì disporrà accertamenti tecnici irripetibili non meglio precisati. Quando è stato notificato l’avviso alla famiglia della 63enne, scomparsa nel dicembre 2021 e trovata morta nel gennaio successivo, il sostituto procuratore non ha precisato quali siano gli esami, che saranno però elencati quando verrà predisposto il provvedimento per il conferimento dell’incarico.
Dunque, nei prossimi giorni si potrà capire che tipo di analisi verranno richieste, ma Il Piccolo si è lanciato in qualche ipotesi, visto che sono note le figure scelte per tale incarico. Infatti, è stato richiesto un supplemento alla consulenza del team di Cristina Cattaneo, antropologa forense che, nelle conclusioni della sua perizia — firmata con i medici legali Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone e l’entomologo Stefano Vanin — aveva suggerito nuovi approfondimenti su Liliana Resinovich.
CHI SONO GLI ESPERTI INCARICATI DALLA PROCURA
Proprio loro riceveranno l’incarico, insieme a Elena Pilli, antropologa forense esperta di tecnologie per l’estrazione e la caratterizzazione molecolare del DNA degradato in ambito forense, già coinvolta in casi noti di cronaca nera come quelli di Yara Gambirasio, Elisa Claps, Melania Rea e Serena Mollicone. Inoltre, si è occupata anche di alcune analisi per la nuova indagine su Unabomber.
Pilli conosce molto bene Cattaneo, con cui ha collaborato per diverse consulenze. Dunque, potrebbero essere svolti nuovi esami genetici, con nuove tecnologie, sugli elementi piliferi individuati sugli indumenti e sui sacchetti che avvolgevano Liliana Resinovich, confrontando poi quegli elementi già esaminati nella prima fase dell’inchiesta.
DA OSCAR GHIZZONI A ROSARIO CASAMASSIMA
I nuovi incarichi riguardano anche l’ex ufficiale dei RIS Oscar Ghizzoni, esperto di tossicologia, esplosivi, balistica, impronte digitali e merceologia. La sua esperienza potrebbe risultare utile per analizzare i guanti sequestrati a casa di Sebastiano Visintin, per un confronto con l’impronta individuata su uno dei sacchi in cui era avvolto il cadavere di Liliana Resinovich, così come per il cordino e le matasse di spago del vedovo o per il filamento giallo nel maglione sequestrato all’uomo.
Infine, c’è il maresciallo dei RIS Rosario Casamassima, che aveva svolto analisi nel caso Serena Mollicone. Il Piccolo constata che non è stato chiamato in causa un radiologo forense, probabilmente perché la procura di Trieste non vuole approfondire in questa fase la questione della lesione alla vertebra. Ogni dubbio in merito alle analisi verrà sciolto martedì, quando saranno conferiti gli incarichi.
Comunque, agli accertamenti potranno partecipare i consulenti tecnici di parte e quelli nominati da Visintin, così come dalle persone offese: dal fratello di Lilly alla nipote Veronica e alla cugina Silvia Radin.