Liliana Resinovich, i legali di Sebastiano Visintin depositano istanza alla procura di Trieste per far ascoltare il tecnico dell'obitorio Giacomo Molinari
LILIANA RESINOVICH, LA RICHIESTA SUL TECNICO DELL’OBITORIO
Giacomo Molinari, il tecnico dell’obitorio che ha ipotizzato di essere responsabile forse della frattura della vertebra riscontrata sul cadavere di Liliana Resinovich, va ascoltato dalla procura di Trieste. A chiederlo sono i legali di Sebastiano Visintin, indagato per l’omicidio della moglie. Una richiesta formale e ufficiale, visto che hanno depositato un’istanza per sentire quanto prima il preparatore anatomico che ha preso parte alla prima autopsia sul corpo della 63enne. Lo riporta Il Piccolo, che ha raccolto le riflessioni degli avvocati Paolo e Alice Bevilacqua, secondo cui non si può stabilire se le considerazioni del tecnico siano false e inattendibili, se non è stato ancora sentito dal pm. Da qui la richiesta di convocarlo il prima possibile.
Nella nota che hanno diffuso, i due legali hanno citato la reazione dei colleghi che assistono la famiglia di Liliana Resinovich, dicendosi stupiti per i “toni perentori” con cui hanno etichettato le dichiarazioni di Molinari. Il giornale riferisce che il tecnico dell’obitorio giorni fa, dopo aver reso dichiarazioni in questura e procura, ha inviato a quest’ultima una memoria dettagliata in cui “riferisce di aver provocato lui, involontariamente e sistemando il corpo di Liliana Resinovich in specifiche posizioni utili all’esame del cadavere, la frattura della vertebra toracica T2“.
I LEGALI DI SEBASTIANO VISINTIN CONTRO LA “DIATRIBA MEDIATICA”
Quella lesione è stata riscontrata nella seconda autopsia, ma in base a un nuovo esame richiesto dai legali di Sergio Resinovich, era già presente. Comunque, per gli avvocati Alice e Paolo Bevilacqua è incomprensibile che le dichiarazioni di Giacomo Molinari vengano bollate come false prima che sia stato sentito dalla procura. I due avvocati nel loro comunicato precisano che, in base alle conoscenze attualmente a disposizione, non si può stabilire se il tecnico abbia detto il falso.
Seppur stupiti dai toni, gli avvocati Bevilacqua non lo sono per quanto riguarda “l’accanimento che punta il dito contro ogni elemento che non avvalla in toto l’unica versione dei fatti ritenuta veritiera” dai colleghi. Per i difensori di Sebastiano Visintin, questo atteggiamento negli anni ha causato una “diatriba mediatica” che ha alimentato i toni e suggerito all’opinione pubblica una sola verità. Dunque, ora si attende un riscontro da parte della procura di Trieste in merito all’istanza presentata dai legali del vedovo di Liliana Resinovich.