Il programma di Rai Tre, Chi l’ha visto, ha intervistato il dottor Raffaele Barisani, il medico legale consulente di Sebastiano Visintin, nell’ambito della morte di Liliana Resinovich. L’esperto non è d’accordo con la perizia della dottoressa Cattaneo su vari punti, precisando: “La consulenza dice che Liliana Resinovich è morta o per la famosa manovra da dietro, oppure per compressione da cuscino, oppure a seguito del soffocamento in un sacchetto, la plastic bag soffocation, quindi questa conclusione è uguale per Constantinides (l’autore della prima contesta perizia ndr) e per la Cattaneo”.
Poi Barisani prosegue: “La mossa da dietro è un soffocamento che provoca di norma delle petecchie a livello della congiuntiva, si formano emorragie nel bianco degli occhi, vediamo dei puntini rossi, che non sono state rilevate nel corpo di Liliana Resinovich, mentre la morte da sacchetto non determina questo tipo di emorragia”.
LILIANA RESINOVICH, BARISANI: “QUELLA FRATTURA…”
E ancora: “La persona con il sacchetto in testa, respira e inspira, poi il sacchetto si attacca alle vie respiratorie e non si può più respirare, e con questa manovra dolce e non brusca si perdono i sensi e quindi non si ha l’istinto di togliersi il sacchetto dalla testa”.
Barisani si è soffermato anche sulla frattura trovata alla vertebra dietro il collo di Liliana Resinovich: “La dottoressa Cattaneo ci dice che è avvenuta poco prima della morte o poco dopo, e anche se ci fossero state manipolazioni del cadavere, quindi pone una riserva e questo lo confermo: il video del ritrovamento mostra che una manipolazione significativa c’è stata”, riferendosi a quando gli operatori che intervengo sul luogo del ritrovamento del cadavere muovono la testa della povera Lily per controllare che avesse il suo famoso ciuffo di capelli biondi.
LILIANA RESINOVICH, BARISANI: “SUI COLPI AL VISO…”
Il dottor Barisani si è infine espresso sulle lesioni ritrovate sul viso della donna triestina: “Potevano essere derivate da colpi inferti da terzo, sono stato il primo a dirlo. L’abbiamo detto perchè Sebastiano non si rassegnava al fatto che la moglie potesse essere morta suicida, ma sono rimasto dell’idea che queste potessero essere lesioni provocate da terzi e quindi abbiamo chiesto un approfondimento: prima che intervenissero i consulenti abbiamo deciso di opporci all’archiviazione e non dopo come qualcuno ha detto sbagliando”.
“Questo è un caso delle incertezze – conclude il dottor Barisani – ci sono varie possibilità. Le Lesioni sono state provocate da una o più cadute, può essere caduta più volte. La soluzione da un punto di vista medico legale sarebbe quella di fare una perizia da parte di un perito che è terzo, tutti abbiamo pari dignità ma il perito giura, sale su un gradino, è terzo e questo si dovrà fare, perchè abbiamo due consulenze che danno due pareri opposti”. Insomma, il caso Liliana Resinovich è tutt’altro che chiuso.