A Mattino 5 News si discute anche oggi del giallo di Liliana Resinovich, la donna trovata senza vita nel boschetto di Trieste a gennaio 2022, uccisa molto probabilmente il 14 dicembre dell’anno precedente, giorno della sua scomparsa. In queste ultime settimane “accusa e difesa”, stanno battagliando a suon di perizie, con i parenti della vittima che puntano il dito, neanche troppo velatamente, nei confronti di Sebastiano Visintin, alla luce della super perizia della dottoressa Cattaneo che afferma che Liliana Resinovich sia stata uccisa.
I consulenti del marito, invece, non escludono che Lily si sia potuta suicidare, sposando quindi la conclusione della prima perizia effettuata sul cadavere di Liliana, redatta dal professor Costantinides. A riguardo nella giornata di ieri il professor Barisani, medico consulente di Sebastiano, si è soffermato sulla famosa frattura riscontrata in sede della seconda autopsia alla vertebra dietro il collo di Lily, spiegando che la stessa potrebbe essere stata causata da un movimento brusco degli operatori che hanno esaminato il corpo della donna subito dopo il rinvenimento.
LILIANA RESINOVICH, DALLA FRATTURA ALLA CONSERVAZIONE DEL CORPO
Una ipotesi che il professor Fortuni, medico legale, esclude totalmente. Collegato con i microfoni di Mattino 5 News quest’oggi ha infatti spiegato: “E’ assolutamente impossibile che possa essere provocata da una frattura di un movimento – le sue parole in diretta tv stamane su Canale 5 – almeno che il movimento non sia stato brusco, o almeno che la vittima fosse molto anziana”, ma non è quindi il caso della donna.
In merito al fatto che Liliana Resinovich possa essere stata messa invece in un congelatore per una ventina di giorni, il prof Fortuni non si esprime, ed è forse questo l’argomento di maggior dibattito fra accusa e difesa: per i famigliari Lily sarebbe rimasta nel boschetto, mentre per il dottor Barisani la donna sarebbe stata forse congelata. La sensazione è che il caso sia tutt’altro che chiuso, anzi…