Il mirino della procura di Trieste che indaga sulla morte di Liliana Resinovich si sposta sui due telefonini della donna trovata morta nel 2022. Sono stati disposti nuovi esami per scoprire eventuali nuovi segreti. Grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie, le memorie dei dispositivi verranno passate al setaccio e, quindi, verranno carpiti messaggi e ricerche online effettuate tramite quegli smartphone. L’incarico è stato affidato al consulente Nicola Chemello, ma alle analisi prenderanno parte anche gli esperti delle parti coinvolte, quindi i periti dell’indagato Sebastiano Visintin e della famiglia di Lilly.
Sta per iniziare un lavoro importante, perché finora erano disponibili le informazioni più recenti, mentre ora si può risalire a quelle anche di anni prima della morte, scavando più a fondo. I nuovi sviluppi dell’inchiesta sono stati riportati da Il Piccolo, secondo cui l’indagato ha nominato Michele Vitiello quale suo esperto, mentre il fratello di Liliana Resinovich ha confermato Francesco Zorzi. C’è pure la nipote Veronica, che ha optato per un esperto in informatica forense che è stato coinvolto dalla famiglia di Chiara Poggi nell’indagine sul delitto di Garlasco. Si tratta di Paolo Reale, cugino della vittima.
LILIANA RESINOVICH, PARLA L’INFORMATICO DI SEBASTIANO VISINTIN
Michele Vitiello a Il Piccolo ha spiegato che le tecnologie moderne consentono di “recuperare dati che in passato non era stato possibile rilevare“. In base alla sovrascrittura dei dati, si potrebbe andare indietro di anni, quindi per l’esperto potrebbero essere recuperati nuovi elementi, del resto “ogni informazione può essere utile” per provare a risolvere il giallo sulla morte di Liliana Resinovich. Anche perché Lilly aveva l’abitudine di cancellare quasi tutti i messaggi che mandava o riceveva.
L’auspicio di Vitiello è che la procura di Trieste metta anche a sua disposizione la copia forense delle memorie dell’iPhone e del Samsung di Liliana Resinovich, per poter esaminare i dati, “contestualizzarli” e individuare elementi che possano essere utili per capire cos’è successo alla moglie di Sebastiano Visintin. Per quanto riguarda la copia forense della GoPro di quest’ultimo, il consulente ha confermato a Il Piccolo che “è già completa” e che per leggerla “è già stato fatto il massimo oggi tecnicamente possibile“.