Il giallo di Liliana Resinovich potrebbe essere rimesso in discussione dopo le recenti dichiarazioni del preparatore anatomico in merito alla forte possibilità che abbia causato lui la rottura della vertebra alla vittima. Da quando la dottoressa Cattaneo ha redatto la super perizia con cui è stato stabilito che la donna triestina sia stata uccisa, la questione della vertebra è sempre stata al centro dell’attenzione, e non è mai stata chiarita fino in fondo. Molti coloro che hanno considerato quella frattura come un chiaro indizio di come sia stata assassinata Lily, molto probabilmente presa da dietro e stretta in una morsa, magari con un cuscino o un panno, soffocandola.
Rappresenta quindi un indizio fondamentale nella narrazione dell’omicidio della povera Liliana Resinovich, ma nel contempo sono stati molti coloro che hanno storto il naso sollevando dei dubbi, su tutti il consulente medico di Sebastiano Visintin, il dottor Baresani, che ha accennato proprio alla possibilità che quella rottura sia stata causata da un movimento del cadavere subito dopo il ritrovamento.
LILIANA RESINOVICH, SERGIO: “SONO SGOMENTO”
Ecco perchè, se realmente venisse confermato che quella frattura sia avvenuta post mortem, potrebbe cambiare nuovamente il quadro, un nuovo colpo di scena inatteso che non può che sconfortare i famigliari della donna. Da tempo il fratello Sergio, ma anche la cugina Silvia Radin, l’amica Gabriella e Claudio Sterpin, si battono per trovare la verità, convinti che Sebastiano nascondi qualcosa, ma se venisse meno la “prova” della vertebra cadrebbe l’intero castello accusatorio, visto che potrebbe non essere comprensibile la causa di morte.
“Sono sgomento, è vergognoso”, ha commentato il fratello di Liliana Resinovich, come si legge su Affaritaliani.it, all’apprendere la notizia della frattura. Lo stesso si è domandato perchè questa rivelazione sia stata effettuata solo ora, a tre anni dalla morte della donna.
LILIANA RESINOVICH, BUSSANI: “FRATTURE DURANTE LE AUTOPSIE NON SONO RARE”
A Sergio ha risposto la dottoressa Rossana Bussani, direttrice della diagnostica autoptica dell’ospedale Cattinara di Trieste (dove venne eseguito il primo esame autoptico), secondo cui questa rivelazione potrebbe essere stata fatta solo ora visto che solo di recente è cambiato il contesto, passando da un suicidio ad un possibile omicidio. In ogni caso per la stessa Bussani la frattura causata da un “tecnico di laboratorio” sarebbe tutt’altro che un evento inusuale, visto che spesso avviene che nel manovrare la salma, soprattutto le persone anziane o magre (come appunto Liliana), si possano verificare delle fratture alle vertebre.
A questo punto, come tra l’altro chiedono da settimane gli avvocati di Sebastiano Visintin, potrebbe essere richiesta una nuova perizia, una terza che sia superpartes e che magari riesca a mettere d’accordo tutti quanti. Certo è che se fino a pochi giorni fa vi erano delle certezze, con le dichiarazioni del medico dell’autopsia il tutto sembrerebbe essersi rimescolato nuovamente: attendiamo le prossime risultanze.