A Quarto Grado vi era Silvia Radin, cugina di Liliana Resinovich, per parlare proprio dell’omicidio avvenuto a Trieste il 14 dicembre del 2021 per cui, ricordiamo, vi è indagato il marito Sebastiano Visintin. “Se hanno iscritto Sebastiano sul registro degli indagati – spiega la donna – io credo che hanno qualcos’altro in mano che noi non sappiamo, noi abbiamo sempre detto che lui ha raccontato contraddizioni e bugie, non sono io che devo dire se sia colpevole o no”.
Sebastiano ha spiegato a Quarto Grado che ha tanti coltelli in casa e che li regala ai vari compleanni, e Silvia Radin ha commentato: “Lui dice che ai compleanni regala i coltelli, mi fa sorridere. Quello che non mi fa sorridere è che lui per tre anni ha sempre detto “lo diranno gli inquirenti”, adesso lo stanno dicendo e non gli va più bene, adesso non vuole più parlare nemmeno con loro? Mi fa molto strano”.
LILIANA RESINOVICH, SILVIA RADIN: “NON AVEVA GIOIELLI….”
E ancora: “E’ ovvio che è innocente fino a prova contraria ma dopo 3 anni che dice che è innocente, io sarei corsa dagli inquirenti a raccontare meglio ciò che ho fatto in tv 3 anni e di come sono andate le cose il 13 e il 14 dicembre. Io non lo sto accusando, questa è una ipotesi di reato, se lo hanno detto vuol dire che qualcosa di più in mano ce l’hanno, aspetto di essere chiamata perchè anche io ho le mie cose da dire…”.
Sul braccialetto di Liliana Resinovich trovato sotto ad un albero vicino al boschetto dove è stata trovata senza vita la donna, Silvia Radin spiega: “E’ stato trovato sotto l’albero, mi hanno chiamata in questura ad identificare,un braccialetto, che al 99% era di Liliana, lo avevamo tutte e tre le cugine uguali. La giornalista l’ha trovata sotto l’albero e portato in questura e 8 mesi dopo mi hanno chiamato a identificarla, io non so cosa significhi – ha precisato – tutto quello che viene fatto adesso doveva essere fatto tre anni fa. indaghino su tutti, ben venga, anche su di me, io l’ho già detto migliaia di volte”.
LILIANA RESINOVICH, SILVIA RADIN: “NON AVEVA GIOIELLI….”
Sul fatto che Liliana Resinovich non indossasse gioielli quel mattino: “Io non penso che sia un segnale di un suicidio, lei non sarebbe mai uscita senza fede e catenina della mamma, e comunque non parliamo più di un suicidio, ormai è scritto che è stato un omicidio. Io non so chi le ha tolto quei monili, lei non sarebbe mai uscita senza le sue cose. Liliana non aveva motivo di suicidarsi, per piacere, sono 3 anni che ogni tanto salta fuori, almeno uno scritto l’avrebbe lasciato. Non parlate più di suicidio, è stato chiuso, non esiste, stanno indagando per omicidio”.
Poi ha aggiunto, rispondendo ad una domanda di Carmelo Abbate che le ha chiesto come mai voglia essere indagata: “Io non ho nulla da nascondere, voglio la verità”. Quindi chiosa: “A casa di Liliana mancavano due paia di scarpe, due scatole vuote e io e la moglie di Sergio ci siamo chiesti, una le avrà addosso ma perchè l’altro paio manca?”. Un nuovo giallo nel giallo?