Silvia Radin, la cugina di Liliana Resinovich, e l’amica Gabriella, sono state intervistate stamane in collegamento da Storie Italiane, in merito agli ultimi aggiornamenti sul delitto di Trieste del dicembre 2021. “Adesso le cose si stanno ribaltando – le prime parole di Gabriella – tutto quel caos del tecnico che ha espresso tutto quello che ha fatto al povero corpo di Liliana una cosa che mi ha infastidito tremendamente.
Chi era per lui Lily? Nessuno, era la signora Liliana Resinovich, si trovava in un obitorio e non si è mai capito perchè è morta. Nell’obitorio si spezzano ossa come se niente fosse?”.
E ancora: “Poi tutti questi filmati di questo tecnico, pubblicati su Youtube (il preparatore anatomico è anche uno youtuber ndr), che possono vederli tutti, anche i bambini di 12 anni…”.
Gabriella si dice quindi indignata da come è stato trattato il cadavere della povera Liliana Resinovich e ancor di più lo è Sergio Resinovich, fratello della vittima, che ha deciso di querelare il preparatore anatomico.
Eppure c’è un giallo nel giallo, la frattura delle vertebra sarebbe già presente prima dell’esame anatomico, ma Giacomo Molinari, lo stesso preparatore anatomico, sostiene di aver detto la verità. Silvia Radin si dice d’accordo: “La vertebra rotta si era già vista l’8 gennaio mentre lui è intervenuto sul corpo di Liliana l’11, tre giorni dopo”.
LILIANA RESINOVICH, GABRIELLA: “TROPPE STRANEZZE IN QUELL’ESAME…”
Gabriella aggiunge: “Mi ha fatto strano un’altra cosa, che le tre chiavi di metallo non sono state individuate tramite tac, quelle chiavi che Liliana Resinovich aveva con se. E poi il marito è sempre rimasto passivo, mi ricordo che già in autunno si parlava della frattura della vertebra, e adesso sembra che stiamo quasi screditando tutto il lavoro della dottoressa Cattaneo, considerata una luminare. Se devo scegliere fra uno che fa filmini di TikTok o dei professori di medicina ci penserei…”
“Sergio Resinovich ha fatto bene a denunciare il tutto – ha continuato – soprattutto perchè hanno trattato in varie occasioni Liliana Resinovich come un pupazzo. Chi era con lei il 14 dicembre, chi è che l’ha picchiata? Chi ha voluto creare questo suicidio farlocco, e qual era il movente? Noi ci stiamo perdendo in questa frattura”. L’avvocato di Gabriella, presente in studio a Storie Italiane, aggiunge: “E’ tutto molto singolare questa vicenda del preparatore anatomico, poco verosimile”.
LILIANA RESINOVICH, GABRIELLA E LE NUOVE INDAGINI”
Gabriella ha ripreso la parola: “Sono sempre convinta che nel primo fascicolo di 3.000 pagine ci fossero già molte cose che però non capisco perchè non sono state sviluppate. Adesso si fanno le perizie sui telefoni di Liliana, poi ci sono le indagine sulla GoPro… noi non sappiamo cosa gli inquirenti abbiano trovato. Adesso hanno sentito anche Jasmina, l’albergatrice, e auspico che tutti noi possiamo essere risentiti nuovamente, sempre per aiutare la procura. Non abbiamo mai visto gli amici di Sebastiano, il figlio e la nuora, avrebbero potuto arricchire l’indagine”.
L’avvocato di Gabriella ha aggiunto, parlando sulla diffamazione verso Sebastiano Visintin: “Per la denuncia di diffamazione Silvia Radin e Jasmina sono stati ammessi come testimoni nonostante la difesa di Visintin si era opposta. I giudici hanno valutato che i testimoni potranno fornire degli elementi importanti con le loro testimonianze”. Silvia Radin ha concluso con un sospetto decisamente lecito: “Tutta questa storia della vertebra viene fuori nel momento in cui Sergio fa un esposto all’ordine dei medici e guarda caso c’è un indagato per omicidio”.
Una vicenda decisamente paradossale quella del preparatore anatomico che speriamo possa essere chiarita: sicuramente la querela di Sergio Resinovich permetterà appunto di accertare quando questa frattura sia avvenuta una volta per tutte. Attendiamo quindi i prossimi aggiornamenti e siamo certi, i prossimi colpi di scena, in un giallo che va avanti ormai da tre anni e mezzo.