La lista delle indagini tecniche sulla morte di Liliana Resinovich cresce: sono almeno tre gli incidenti probatori, che servono a raccogliere le prove in modo da renderle valide già durante la fase preliminare di un processo. La prima istanza riguarda la testimonianza di Claudio Sterpin, che è stata accolta ieri e, infatti, l’amico speciale verrà ascoltato il 23 giugno. L’altra è quella del PM Ilaria Iozzi, che al GIP Flavia Mangiante ha chiesto che vengano effettuate indagini genetiche, dattiloscopiche e analisi dei materiali su elementi emersi dalla nuova consulenza medico-legale.
LILIANA RESINOVICH, I NUOVI ESAMI RICHIESTI
Secondo quanto riportato da Chi l’ha visto?, verrà usata una tecnica genetica avanzata (il Next Generation Sequencing) per analizzare il cordino trovato attorno al collo della vittima e quello usato per legare le chiavi di casa. Questi verranno confrontati con cordini simili trovati nella casa di Sebastiano Visintin. L’obiettivo è capire se provengono dallo stesso luogo, ma anche trovare un possibile collegamento diretto tra la vittima, l’oggetto del delitto e l’indagato.
Sono previste analisi anche ai coltelli, per cercare tracce biologiche o confrontarli con i segni sui cordini, alle fibre del maglione giallo indossato da Visintin, per vedere se si trovano su oggetti della scena del crimine, ma anche alle formazioni pilifere che potrebbero appartenere alla vittima o ad altre persone. Così pure ai residui sotto le scarpe della vittima, per capire dove è stata prima di morire, e alle impronte sui sacchi neri, forse usati per spostare o nascondere il corpo.
LILIANA RESINOVICH, LA POSIZIONE DEI LEGALI DI SEBASTIANO VISINTIN
C’è poi la possibilità della terza istanza di incidente probatorio: per Trieste Prima, l’avvocato Paolo Bevilacqua potrebbe depositarla a breve. Intanto, in una nota, la difesa si è detta sorpresa di non essere a conoscenza degli elementi che hanno portato la Procura di Trieste a formulare il capo d’imputazione provvisorio, ma “così specifico e dettagliato“.
In riferimento, invece, alla richiesta di testimonianza di Sterpin, la difesa ha preparato le sue deduzioni opponendosi, perché non lo ritiene un teste chiave nel contesto omicidiario, “e perché le sue documentazioni di salute non sono certificate”. Ma, per la difesa, la questione più importante riguarda la riserva di incidente probatorio, da sciogliere in settimana.
LA TESTIMONIANZA DI CLAUDIO STERPIN SU LILIANA RESINOVICH
L’avvocato Giuseppe Squitieri, che assiste Claudio Sterpin, a Fanpage ha confermato che l’acquisizione della testimonianza servirebbe a cristallizzare il racconto della mattina in cui Lilly è scomparsa. Ciò non è necessario solo per ricostruire l’accaduto, ma anche per evitare che l’età avanzata dell’uomo possa comprometterne il racconto. Intanto, la procuratrice di Trieste che si è insediata pochi giorni fa, Patrizia Castaldini, in occasione del primo incontro ufficiale col governatore Massimiliano Fedriga, ha confermato che gli inquirenti stanno lavorando seriamente al caso e stanno cercando di accelerare l’inchiesta.