L’intervista di Enrico Mentana a Marco Rizzo di Italiana Sovrana Popolare nello Speciale del Tg La7 sulle Elezioni Politiche 2022 si è trasformata in un durissimo scontro tra i due. La tensione è stata subito palpabile, nonostante l’accoglienza calorosa come per tutti gli altri ospiti di oggi. Ma quando Rizzo ha cominciato ad attaccare i media, parlando di mainstream che ha smesso di parlare di Covid e di “servire la guerra a colazione, pranzo e cena”, Mentana lo ha interrotto chiedendogli se la guerra ci fosse, quasi a fargli capire che il motivo per il quale è passata in primo piano è per la sua gravità e importanza. Marco Rizzo ha citato una serie di guerre in corso che vengono ignorate e poi si è lamentato dell’informazione. “Viviamo dentro una comunicazione a senso unico. Noi non possiamo essere tifosi”, ha aggiunto.
Enrico Mentana allora gli ha chiesto se sarebbe rimasto neutrale tra la Germania nazista e gli angloamericani. Da qui lo scontro: “Fa un tipo di informazione… Sono qua per gli unici 10 minuti di legge che ci sono consentiti e non ci vediamo da anni. Italiana Sovrana e Popolare è stata invitata questa volta nella sua trasmissione. Mi permetto di dirle che è debole con i potenti e potente con i deboli, perché determina lei il palinsesto”, la replica piccata di Marco Rizzo.
“MENTANA RAPPRESENTA PENSIERO DOMINANTE”
“Lei è così potente che quando muore un potente brinda a champagne”, la contro-risposta di Enrico Mentana. Marco Rizzo però ha tirato dritto: “Lei ha una società che decide chi su Facebook e sui social dice il giusto e lo sbagliato. Voi siete i rappresentanti migliori dell’autocrazia presente”. Il direttore del Tg La7 ha allora spiegato che con Open, che era la società a cui faceva riferimento il leader di Italia Sovrana e Popolare, “fa crescere dei giovani”. Poi si è lasciato andare ad un attacco diretto: “Io non ho una società, finanzio un giornale. Guadagno meno di lei che ha la pensione da parlamentare”. Rizzo allora ha dichiarato di guadagnare 3.250 euro al mese, sostenendo che sia meno di quanto percepisce Mentana, che dal canto suo gli ha fatto notare che non è reddito da lavoro, ma da pensione. “Sono vitaliziato”, ha infatti confermato Rizzo. “Io non ho vitalizi. Io non sono Rotschild. Lei è arrabbiato perché ho detto che era immonda quella cosa che ha fatto dopo che è morto Gorbaciov”, ha ribattuto Mentana in riferimento a quanto accaduto dopo la morte di Gorbaciov. “Rappresenta il pensiero dominante molto meglio dei politici. È lei che mi ha portato su questa discussione”.
“IO PARTIGIANO? PER LEI NON ERA INSULTO”
“Lei fa le liste con tutti quanti, io resto con la mia coerenza”, ha ribattuto Enrico Mentana. Marco Rizzo ha proseguito: “Queste vostre funzioni vanno in una certa direzione molto chiara”. Il giornalista si è risentito: “Sono un lavoro dipendente, abbia rispetto”. Ma il leader di Italia Sovrana Popolare ha rilanciato: “Lei non ha rispetto dell’informazione pubblica”. “Se vuole ne parliamo in altra sede, quella che lei vuole”, la risposta di Mentana, che gli ha fatto anche notare: “Lei è stato ospite delle trasmissioni di cui sono direttore, è stato 8 volte a Coffee Break”. E quando gli ha fatto notare che avrebbero recuperato i 5 minuti persi nella lite, ha tirato fuori una battuta: “Noi deboli con i forti abbiamo l’orologio, lo compriamo da soli”. La tensione è poi tornata quando Marco Rizzo ha fornito la sua proposta: ripristinare i contratti di fornitura del gas con la Russia, ignorando le sanzioni imposte dall’Ue. “Lei fa un lavoro di parte, lei è più partigiano di un partito”, ha attaccato poi Rizzo tornando sull’informazione. “Cos’è il mainstream? Io faccio il giornalista. Partigiano? Una volta per lei non era una parolaccia, prendo atto di questa modificazione”. A tal proposito, ha replicato dando dei fascisti ai giornalisti del Corriere della Sera e alle multinazionali.