In Lombardia si apre una nuova finestra di aiuto per chi sta attraversando momenti difficili legati alla genitorialità e da domani, martedì 10 giugno, sarà possibile accedere al bando regionale “Accanto”, pensato per offrire un supporto diretto e concreto a chi, dopo una separazione, un divorzio o un lutto, si trova a crescere figli da solo e con meno risorse a disposizione: si tratta di una misura pensata per rispondere a situazioni molto comuni ma spesso poco visibili, quelle in cui uno dei due genitori deve far fronte da solo alle spese quotidiane, all’affitto o al mutuo, alle cure sanitarie o all’istruzione dei figli.
Il bando, promosso dall’assessorato regionale alla Famiglia guidato da Elena Lucchini, rinnova una misura già esistente ma con una novità importante secondo cui da quest’anno, accanto a genitori separati e divorziati, sono inclusi anche i vedovi e le vedove, che fino a oggi non avevano accesso a questa forma di sostegno: il contributo – che può variare da 1.500 a 2.500 euro a seconda della fascia ISEE – è a fondo perduto, si può chiedere una sola volta e non va restituito, l’obiettivo è quello aiutare chi, da solo, si trova a sostenere economicamente figli minorenni o con disabilità, senza più il supporto del partner.
Il bando prevede tre ambiti di intervento: uno dedicato alle spese sanitarie, uno al sostegno scolastico e uno alle spese abitative e chi fa domanda dovrà rivolgersi al Centro per la Famiglia più vicino, dove verrà costruito insieme un progetto personalizzato che tenga conto della situazione concreta, delle necessità dei figli e delle spese effettive sostenute e il percorso è inoltre accompagnato da un “patto di corresponsabilità”, una forma di impegno reciproco tra il genitore e i servizi territoriali, per costruire un aiuto su misura e realmente utile nel tempo.
Lombardia, il bando “Accanto” aiuta i genitori soli con figli a carico: ecco a chi spetta e come funziona
Il bando “Accanto” si rivolge a genitori residenti in Lombardia con figli fiscalmente a carico – minorenni o maggiorenni con disabilità – con un ISEE non superiore a 30.000 euro; i beneficiari possono essere i separati o divorziati da meno di tre anni, che non vivono più con i figli e che sono destinatari di provvedimenti economici da parte del tribunale, oppure possono essere vedovi, a patto che il lutto sia avvenuto da non più di sei anni ma la misura è anche pensata per tutte quelle situazioni familiari critiche e quotidiane.
Il contributo regionale viene assegnato in due fasce: 2.500 euro per ISEE fino a 20.000 euro e 1.500 euro per chi ha un ISEE tra i 20.000 e i 30.000 euro e per accedere è necessario rivolgersi a uno degli sportelli territoriali elencati dalla Regione e sottoscrivere un progetto personalizzato con l’aiuto degli operatori del Centro per la Famiglia, inoltre, ogni domanda è unica e va presentata una sola volta, per un solo figlio o per un nucleo familiare, e non può essere ripetuta.
L’obiettivo è garantire un sostegno puntuale a chi ne ha più bisogno in quel momento, per evitare che la difficoltà temporanea diventi un disagio duraturo nel lungo periodo, la Regione Lombardia cerca, attraverso questo misura, intende dunque porsi a fianco di chi affronta con fatica un percorso familiare interrotto, improvviso o in salita.