Nessuna anticipazione, più che altro una riflessione quella che il Presidente Attilio Fontana compie sulla situazione epidemiologica della Regione Lombardia in vista della prossima settimana: zona arancio scuro confermata, ‘semplice’ zona arancione o peggio ancora la zona rossa. Le ipotesi sul tavolo sono diverse e al momento tanto a livello nazionale – dove si discute addirittura di modificare il Dpcm appena approvato – quanto sul fronte locale, saranno i dati in arrivo venerdì con il monitoraggio Iss a determinare i prossimi passi da scandire.
«È chiaro che i numeri non stanno migliorando. Noi stiamo cercando di contenere con tutte le misure che abbiamo assunto. In ogni caso non mi sembra che possano esserci grossissimi cambiamenti, nel senso che l’arancione rafforzato che abbiamo preso è già una misura importante per i fini del contenimento», spiega il Governatore lombardo alla presentazione dell’attività “Treno Sanitario” di Areu Lombardia. Le indicazioni del Cts oggi al Governo consigliano sempre più chiusure e restrizioni, con automatica zona rossa laddove i contagi settimanali siano oltre i 250 su 100mila abitanti, «bisogna leggerle con attenzione. E’ chiaro che bisognerà anche ascoltare le decisioni che verranno prese dal governo con il loro provvedimento» osserva ancora Fontana.
CHIUSURE LOMBARDIA, IL PUNTO DI FONTANA
L’ordinanza su Lombardia arancione scuro (rafforzato) scade il 14 marzo prossimo, ma al momento non vi sono elementi che consigliano un allentamento delle misure di contenimento: «Non escludo nulla, non ci sbilanciamo. Valutiamo con cautela, con attenzione e con serietà la situazione. L’evoluzione è talmente rapida – ha sottolineato ancora Fontana – che fare anticipazioni rischia di essere assolutamente fuori luogo. Si deve monitorare la situazione giorno dopo giorno, come stiamo facendo. Ci sono delle zone in cui i numeri leggermente stanno migliorando. Guardiamo ottimismo a questi numeri che stanno migliorando e speriamo che si estendano a tutta la Regione».
Fondamentale resta la collaborazione con il Governo centrale, dato che «in questo momento la situazione è aggravata dal fatto che questo virus sia molto più veloce e rapido, quindi le decisioni vanno prese con la massima urgenza». Scuole chiuse dunque quasi certamente anche la prossima settimana, se non di più: con l’eventuale zona rossa infatti a rischio sono tutti i negozi e i centri commerciali, oltre al divieto che a quel punto scenderebbe su tutti i cittadini di circolare anche all’interno del proprio Comune.