Il primo trimestre del 2025 ha fatto segnare una positiva crescita dei principali indicatori economici in Lombardia: i dati presentati oggi
Anche il primo trimestre del 2025 – ancora fortemente interessato dalle note difficoltà economiche legate alle varie sfide geopolitiche mondiali – la Lombardia ha registrato una positiva crescita in praticamente tutti gli indicatori economici più rilevanti (partendo dall’occupazione, passando per la produttività delle imprese, senza dimenticare il fatturato, gli ordini interni, quelli esteri e gli investimenti), confermando la strategia messa in campo dall’amministrazione regionale di Attilio Fontana: a dirlo sono, ovviamente, i dati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa dall’assessore Guido Guidesi, dal presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio, dal collega che presiede la locale Confindustria Giuseppe Pasini e dal presidente Claai (ovvero la Confederazione delle libere Associazioni Artigiane Italiane) Stefano Fugazza.
Entrando subito nel merito dei dati presentati in mattinata, è sicuramente interessante partire dal sottolineare che in alcune aree della Lombardia – ovvero Bergamo, Brescia e Monza – la disoccupazione è inferiore al 3% da diverso tempo, con l’intera regione che segna dati positivi sull’occupazione (+0,5% sia per il comparto industriale, sia per quello artigiano) in costante crescita: in tal senso, non sorprende che si sia ridotto il ricorso alla cassa integrazione, con le uniche criticità che si rilevano se si guarda ai comparti maggiormente colpiti dalla crisi, tra quello siderurgico, quello tessile e l’abbigliamento.
Al contempo, anche la produttività in Lombardia – se rapportata all’ultimo trimestre – è aumentata dello 0,4%, trainando (in questo caso con una crescita dello 0,1%) il fatturato delle imprese, con la sola lieve flessione (-0,3%) che si registra guardando agli ordini interni: un dato – quest’ultimo – che diventa positivo se viene rapportato alla contestuale crescita dello 0,4% registrata dagli ordini esteri, portando il dato tendenziale a una sostanziale stabilità rispetto ai livelli precedenti.
I dati sul primo trimestre economico del 2025 in Lombardia: il fatturato industria e artigianato cresce
Andando ancora più nello specifico, secondo i dati dell’andamento del sistema economico in Lombardia, è interessante notare che attualmente la regione attira l’interesse di circa il 60% degli investitori esteri che decidono di puntare sul Bel Paese, tra i quali è certamente importante sottolineare che si “nascondono” il 92% di quelli considerati più significativi: non a caso, il territorio lombardo resta al primo posto tra le regioni manifatturiere dell’intera Europa, con una crescita costante che sembra essere ben premiata dagli investitori e dagli acquirenti esteri.
Se guardiamo ai dati relativi ai singoli comparti produttivi, tra industria e artigianato si registra un positivo aumento dello 0,7% dal punto di vista del fatturato: nel primo caso, le migliori performance le registrano i comparti alimentare, chimico, carta-stampa e abbigliamento (con crescite che variano tra l’1,5 e il 3,7%) e, se tessile, pellame e automotive segnano contrazioni tra il 3,7 e il 5,6 per cento, minerali e siderurgia sono rimasti stazionari; mentre nel secondo caso sono piuttosto positivi i dati di alimentari e tessile (rispettivamente 3,4 e 1,9 per cento di crescita), con legname, carta-stampa e minerali stazionari tra cali dello 0,5% e crescite dello 0,4%.
Unioncamere – dal conto suo – con un’indagine condotta tra le imprese in Lombardia ha rilevato che non sono ancora del tutto attenuate le preoccupazioni legate ai costi dell’energia e alla scarsa domanda interna collegate alle sfide estere; mentre è interessante notare che, se per l’80% delle industrie e il 90% delle grandi imprese il tema ambientale è ormai parte integrante del loro business, il dato arranca se si guarda agli artigiani (66%) e alle microimprese (60%).
Guido Guidesi: “La Lombardia continua a dimostrare di riuscire a restare competitiva pur a fronte delle sfide estere”
“In un contesto geopolitico ancora complesso – ha commentato a Palazzo Lombardia l’assessore Guido Guidesi – le imprese lombarde confermano” la capacità di “restare competitive” e trovare le occasioni e le opportunità di crescita anche in contesti “tutt’altro che favorevoli”: l’attuale situazione economica permette – secondo l’assessore – di “guardare con ottimismo ai prossimi mesi”, senza mai ignorare o dimenticare le sfide che ci attendono tra “i costi energetici e l’iper-regolamentazione europea” che rallentano l’economia.
Dal conto suo, il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio si è concentrato sul positivo dato degli “ordini esteri”, rappresentativo del fatto che la “ripresa” sia in corso, precisando che anche a fronte della minaccia dei dazi statunitensi le imprese lombarde hanno continuato a “dimostrare una notevole capacità di adattamento”: tema – quello della “resilienza” – tornato anche nell’intervento del presidente di Confindustria Giuseppe Pasini, che ha anche lodato le imprese per essere riuscite a “fronteggiare un contesto globale ancora gravato da fardelli”.
Secondo Pasini, importante sarebbe risolvere il “nodo (…) dell’energia”, quello delle “materie prime strategiche” e delle “minacce di import massiccio dalla Cina”, suggerendo a Bruxelles di “agire velocemente” per evitare che l’Europa perda “la competitività della sua manifattura” a danno dei singoli Paesi e di realtà – come la Lombardia – che “creano valore dall’economia reale”.
Infine (e certamente non per importanza), il presidente Claai Lombardia Stefano Fugazza si è detto fiducioso di un “rientro significativo dalla questione dei dazi”, precisando che, più che dalle sfide internazionali, le imprese lombarde sono preoccupate dal tema del “costo dell’energia”, da quello dell’accesso “al credito” e dal “reperimento di personale”; mentre, dal conto suo, resta anche fiducioso che, grazie ai “bandi regionali e nazionali”, presto si potrà vedere anche un’accelerazione dal punto di vista della transizione energetica.