Negli ultimi cinquant’anni, i pendolari lombardi impiegano sempre lo stesso tempo tra una destinazione e l’altra. A volte anche di più. È quanto evidenzia La Repubblica confrontando gli avvisi storici conservati da Fondazione Fs Italiane con i tabelloni consultato ogni giorno da migliaia di persone. Su alcune tratte c’è addirittura qualche minuto di ritardo in più rispetto a mezzo secolo fa.
La Repubblica spiega che per percorrere la tratta che unisce Varese al lago di Como nel 1972 occorreva un’ora e cinque minuti. Oggi, il tempo è di un’ora e otto minuti secondo i tabelloni di Trenord. Situazione analoga anche per recarsi da Milano a Como, una tratta che nel 1972 richiedeva 55 minuti e che oggi ne impiega invece 57. Ancora peggio per la tratta Milano-Brescia, che cinquant’anni fa durava 44 minuti e che oggi invece è percorsa dai regionali in un’ora e sei minuti. Non si salva neanche il percorso che unisce Milano e Novara: 32 minuti nel 1972 contro gli attuali 39 minuti. Il tutto senza considerare l’eventualità di ritardi che possano allungare a dismisura i tempi di attesa e provocare i disagi ben noti a chi prende il treno tutti i giorni.
Lombardia, “in 50 anni nessun miglioramento” nelle rete ferroviaria
“Se guardiamo la rete ferroviaria lombarda ci accorgiamo che in 50 anni non c’è stato nessun miglioramento – rincara Carlo Cottarelli, economista e capolista del Pd al Senato – Sono andato a prendere la tabella degli orari di 50 anni fa che si trova in rete, ho confrontato i tempi di percorrenza tra Milano e Cremona e tra Cremona a Brescia e addirittura sono peggiorati un pochino” come riferisce Repubblica. Del resto, le problematiche del servizio ferroviario sono emerse anche in occasione del recentissimo aumento dei biglietti Trenord: “poiché alcuni standard qualitativi non sono stati raggiunti, abbiamo deciso di non applicare la maggiorazione in modo pieno” aveva infatti affermato al Corriere della Sera l’assessora Claudia Maria Terzi, facendo riferimento ai disagi sperimentati dai pendolari di Trenord.
In Lombardia, la rete ferroviaria “è vecchia e non è mai stata aggiornata”, come ha dichiarato lo stesso presidente della Regione Attilio Fontana a La Repubblica. “In certi tratti non è né elettrificata né raddoppiata. Avevamo raggiunto all’inizio del 2019 un accordo con Rfi affinché si facessero una serie di investimenti” ma “in tre anni non è stato fatto quasi niente”.