Luca Carboni è stato intervistato di fronte alle telecamere della trasmissione di Rai Uno “A Sua Immagine”. Il cantautore ha raccontato innanzitutto il suo primo approccio con le sette note, dovuto alla volontà della figura paterna: “Mio padre amava molto la musica classica, avrebbe voluto studiare pianoforte, ma per colpa della Seconda Guerra Mondiale non riuscì a farlo. Così, impose a noi cinque figli (io sono il quarto) di studiarlo. Avevo 6 anni, mi sembrava di perdere troppo tempo, togliendolo al gioco, ma da grande ho ringraziato mio padre per avermi dato questa opportunità”.
Successivamente, intorno ai 16 anni, “con amici della parrocchia fondammo una band: il nostro cappellano, padre Felice, ci faceva provare in chiesa, perché lì c’erano gli strumenti della Messa beat. Scoprii in quel periodo che la conoscenza della musica mi permetteva di scrivere, di trovare un mio modo di raccontare. Non cantavo, ero solo un tastierista e autore”, ma poi le cose cambiarono…
LUCA CARBONI: “FUI CITATO ALL’INTERNO DI UN’OMELIA…”
Nel prosieguo del suo intervento nel programma “A Sua Immagine”, Luca Carboni ha parlato del momento in cui la sua carriera ebbe inizio: “Un giorno venni a sapere che c’era un locale a Bologna in cui si incontravano grandi artisti e personaggi famosi. Mi venne così in mente di portare dei testi, dei fogli scritti da me. Casualmente, quella sera seduti a un tavolo c’erano Lucio Dalla e gli Stadio che stavano facendo una riunione e si stavano confrontando sul fatto che ci fosse l’esigenza per la band di trovare autori di testi. Fui subito preso e la prima canzone che scrissi fu ‘Navigando controvento'”.
Luca Carboni ha anche un gran legame con la Fede: “Vengo da una famiglia molto religiosa e mia mamma mi ha aperto una grande finestra sul divino, che io ho spesso tenuto socchiusa, ma che ogni tanto si spalanca di sua iniziativa. La Fede fa sempre parte di tutto quello che faccio. Il cardinale Silvano Piovannelli di Firenze una volta mi ha citato in un’omelia, nella quale ha letto tutto il testo di una mia canzone, dedicata alla nascita di mio figlio e intitolata ‘La mia ragazza’. Per il 2022 mi auguro che i fratelli di tutte le religioni possano trovare un punto di contatto e non essere gli uni contro gli altri. Speriamo di potere al più presto tornare a stare insieme, a toccarci, abbracciarci”.