Chi è Luca Filippo Carlo figlio di Lucio Battisti
Il peso di essere figlio d’arte ha influenzato senza dubbio la carriera di Luca Filippo Carlo Battisti, a lungo conosciuto con l’alias di Lou Scoppiato e figlio dell’intramontabile Lucio Battisti. Il rampollo dell’artista nasce nel ’73 grazie al suo matrimonio con Grazia Letizia Veronese, la paroliera di cui si innamorerà perdutamente e che sar al suo fianco fino alla fine. Luca crescerà così in una famiglia fatta di musica e di arte e sarà ovvia la sua scelta di seguire le orme paterne, pur allontanandosi dal suo percorso con tutte le sue forze. Sceglierà di concentrarsi sul rock, canterà in inglese come frontman degli Hospital, il gruppo che fonderà nel 2000 e con cui realizzerà diversi dischi, fra cui il primo Dio c’è. “Non vogliamo vendere la musica”, dichiarerà oltre un decennio fa, ricorda La Repubblica, “ma distribuirla gratis fuori dai circuiti commerciali”. Al suo fianco la madre Letizia, che lo accompagnerà persino durante il primo incontro con l’etichetta Bmg per presentare le sue canzoni, rigorosamente in inglese. La direzione però richiederà un riediting in italiano e lui sceglierà di tornare sui suoi passi. Techetechetè farà invece un omaggio a Lucio Battisti nella sua puntata speciale di oggi, martedì 3 settembre 2019, ripercorrendo i best moments del grande artista scomparso. Non ci sarà ovviamente alcuna traccia delle noie legali vissute da Luca Filippo Carlo e la madre appena l’anno scorso, quando vengono condannati a pagare 8 mila euro all’Amministrazione di Molteno per le spese legali, in seguito al processo per sfruttamento dei diritti d’immagine scatenato dalla famiglia di Battisti contro Un’avventura, le emozioni. Un evento che, come ricorda Il Giorno, si è svolto per sette anni, a partire dal ’99, per celebrare il concittadino artista.
Luca Filippo Carlo Battisti, un percorso in salita
Il percorso di Luca Filippo Carlo Battisti è stato finora tutto in salita e non solo a causa delle vicissitudini legali che hanno spinto i media ad accendere spesso i riflettori su di lui. Il figlio di Luca Battisti è sceso infatti in piazza, seppur in modo virtuale, per difendere alcuni dei brani più famosi del padre che rischiavano di finire all’asta. Hit che fanno parte della storia della musica italiana, come Acqua Azzurra, Mi ritorni in mente e persino Emozioni, e collegate alla società Edizioni Musicali Acqua Azzurra finita in liquidazione due anni fa. Un filo rosso lega inoltre questo crollo a Mogol, visto che appena un anno prima il Tribunale di Milano condannerà la compagnia a risarcire il cantautore con 2,8 milioni di euro come risarcimento danni. Come ricorda La Repubblica, il contenzioso riguarda la legge sul diritto d’autore, invocata dal difensore del figlio di Battisti per dimostrare come i diritti siano attribuiti all’autore della musica e non a chi realizza le parole del testo. Una battaglia durata anni e conclusa in qualche modo lo scorso luglio, quando le canzoni di Battisti sono finite sulle piattaforme streaming come Spotify e Apple Music. Mogol è riuscito quindi a vincere rispetto alla volontà di Luca Filippo Carlo e la vedova di Lucio, che si sono sempre opposti alla diffusione in rete di qualsiasi brano del grande artista italiano.