Riflettori accesi sulle intercettazioni ambientali dei colloqui tra Luca Lotti, esponente Pd che si è auto dimesso, e Luca Palamara, ex presidente dell’Anm indagato per corruzione. Come evidenzia Repubblica, i due hanno parlato del successore di Pignatone a capo della Procura di Roma e della possibilità di chiudere il caso Consip: «Supponiamo che c’è Viola (ndr, candidato alla guida della procura romana) e io vado a fare l’aggiunto. Questo gli dico al mio procuratore Viola che si consulta con me…». Attraverso una nota, Lotti ha tenuto a precisare: «Anche oggi i principali quotidiani pubblicano intercettazioni senza che nessuno si chieda se sia lecito oppure no. Alcuni giornali poi, utilizzando una frase di Palamara, non mia, provano a raccontare un mio interessamento sulla vicenda Consip: come si capisce bene leggendo, niente di tutto questo è vero». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
COLLE: “INCONTRO LOTTI-MATTARELLA E’ FALSO”
Il caso politico delle ultime ore è senza dubbio la sospensione dell’ex ministro Luca Lotti, esponente del Partito Democratico, che ha deciso di fare un passo indietro a seguito del caos scoppiato sulle procure. Secondo le intercettazioni contenute nelle informative della Guardia di Finanza l’ex titolare del ministro dello sport ha detto di aver incontrato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un incontro riguardante proprio le nomine delle procure, come scrive stamane Il Corriere della Sera. Il quotidiano ha pubblicato i testi dei colloqui, in cui appunto Lotti parla con il suo interlocutore dicendo: “ho incontrato Mattarella”. Un vis-a-vis che però non ci sarebbe mai stato, come sostenuto dallo stesso Colle, che ha diramato una nota smentendo qualsiasi incontro con l’ex ministro: “si tratta di millanterie”. Così invece parlava Lotti, come si legge nel verbale: «Quello che vi devo dire io Mattarella… io ci sono andato e ho detto ’presidente la situazione è questà e gli ho detto quello che voi mi avete detto più o meno…». Lotti sostiene anche di aver discusso le nomine al ruolo di consigliere giuridico della presidenza della Repubblica, poi assegnato a Stefano Erbani. Di quanto affermato nelle intercettazioni non vi è comunque alcun riscontro. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LUCA LOTTI AUTOSOSPESO DAL PD
Prime reazioni dal mondo Pd dopo l’autosospensione di Luca Lotti. Il segretario Nicola Zingaretti ha scritto in una nota: «Ringrazio Luca Lotti per un gesto non scontato che considero di grande responsabilità nei confronti della politica, delle istituzioni e del Pd. Sono consapevole della difficoltà umana di questi giorni, ma ciascuno di noi ha una responsabilità alta nei confronti della comunità di cui facciamo parte e verso il Paese. Penso che questa scelta gli consentirà anche di tutelare al meglio la sua posizione in questa vicenda che, come ha detto lo stesso Lotti, deve essere ancora chiarita». Queste le parole del presidente Paolo Gentiloni: «La decisione di Luca Lotti merita rispetto. Una decisione non facile che apprezzo perché presa nell’interesse delle istituzioni e del Pd». Infine, Andrea Marcucci lo difende: «Luca Lotti va ringraziato per una decisione di trasparenza che non era affatto dovuta. Sono convinto che tra qualche tempo saranno in molti, anche tra i dirigenti del Pd, che dovranno scusarsi con lui per le parole usate in queste ore». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LUCA LOTTI SI AUTOSOSPENDE DAL PD
«Mi autosospendo dal Pd»: questa la decisione di Luca Lotti dopo il caos Procure. L’ex ministro ha scritto una lunga lettera indirizzata al segretario Nicola Zingaretti per comunicargli la sua decisione, con la faccenda Csm che ha scatenato un terremoto all’interno del mondo dem. Ha fatto scalpore “l’immobilismo” di Zingaretti, con Carlo Calenda che ha pubblicamente chiesto perché «non l’abbia ancora cacciato». E anche Massimo Cacciari ad Adnkronos ha attaccato: «Intrallazzatori… E’ incredibile che Zingaretti non abbia ancora detto: ‘basta, fuori dalle palle’. In un partito che vuole cambiare le cose, gli intrallazzatori non ci possono stare. Punto. A prescindere dal rilievo penale». Ora è arrivata la mossa di Lotti, che scrive al governatore del Lazio: «Sono nato e cresciuto come uomo di squadra. E non so immaginarmi in altro ruolo. Per questo l’interesse della mia comunità, il PD, viene prima della mia legittima amarezza. Ti comunico dunque la mia autosospensione dal PD fino a quando questa vicenda non sarà chiarita».
LUCA LOTTI, LA LETTERA A NICOLA ZINGARETTI
Luca Lotti ha poi aggiunto: «Lo faccio non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro. No. Lo faccio per il rispetto e l’affetto che provo verso gli iscritti del PD, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità. Continuerò il mio lavoro con tanti amici in Parlamento per dare una mano contro il peggior Governo degli ultimi decenni che sta riportando l’Italia in crisi e mantenendo l’impegno che ho preso con 64.252 cittadini che mi hanno scelto nel collegio di Empoli e verso i quali provo rispetto. La verità è una sola e l’ho spiegata ieri: non ho fatto pressioni, non ho influito nel mio processo, non ho realizzato dossier contro i magistrati, non ho il potere di nominare alcun magistrato. Chi dice il contrario mente». E chiude rivolgendosi direttamente a Zingaretti: «Ti auguro buon lavoro, caro Segretario. E spero che – anche grazie al mio gesto – il Pd sia in grado di fare una discussione vera e onesta. Io sono innocente. E spero di cuore che lo sia anche chi mi accusa di tutto, senza conoscere niente».