Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese torna a parlare del tanto discusso rave party avvenuto a Viterbo il 13 agosto e andato avanti per giorni prima dello sgombero dell’area da parte delle forze dell’ordine. Il ministro, intervenuta in aula a Montecitorio, è stata aspramente criticata dai deputati della Lega, che con il capogruppo Riccardo Molinari, ha chiesto un cambio di rotta “perché diversamente non possiamo andare avanti”. Lamorgese si è difesa: “I servizi di controllo disposti delle forze dell’ordine hanno impedito che si radunassero nell’area del rave fino a 30mila persone”.
Nel corso dell’informativa alla Camera Lamorgese ha spiegato: “Atteso l’elevato numero dei soggetti coinvolti, tra cui anche minori, le caratteristiche dell’area, la consistente presenza di automezzi, veniva valutato opportuno avviare da subito un’attività dissuasiva e di pressione sui partecipanti ravvisando invece come controindicata un’azione di forza”. Il ministro ha poi aggiunto: “I rinforzi sul luogo del rave ammontavano a 900 unità, il 19 erano presenti sul sito 300 unità aggiuntive”.
Rave party Viterbo, la decisione del ministro Lamorgese
Luciana Lamorgese è stata criticata per il mancato intervento sul rave party di Viterbo andato avanti per giorni. Diversi abitanti della zona lo avevano denunciato più volte, ma solo nei giorni successivi è stato possibile intervenire. Per il ministro dell’Interno è stata una decisione presa dopo tanta riflessione: “Lo sgombero dell’area avrebbe potuto determinare pericoli per l’incolumità. C’erano dei bambini, mettere in atto uno sgombero sarebbe stato pericoloso. In nessun rave precedenti abbiamo agito con la forza, se non quando lo hanno potuto consentire circostanze di tempo e luogo soprattutto connessi al numero dei partecipanti”.
Attaccata dai deputati della Lega, Lamorgese ha avuto puntato il dito contro da Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Oggi lei ha dimostrato quello che vale come ministro e questa maggioranza si è mostrata com’è, divisa su questi temi. E allora prenda atto del suo fallimento e si dimetta“. Lamorgese poco prima aveva detto: “In Italia ci sono stati tanti rave in passato con significative manifestazioni in termini partecipativi: nel 2016 e nel 2017. Solo nel 2020, anno di insorgenza della pandemia, non ce ne sono stati per evidenti ragioni eventi di questo genere. Non di meno, nei precedenti anni, nel 2018 e nel 2019, si sono tenuti alcuni rave e, come avvenne a Torino, con concentrazioni fino a 5mila persone”.