Luciana Littizzetto si è raccontata nel suo nuovo libro dal titolo “Io mi fido di te. Storia dei miei figli nati dal cuore”: la donna, infatti, quattordici anni fa ha preso in affido due bambini con l’allora compagno Davide Graziano. Jordan e Vanessa avevano 9 e 11 anni. Oggi sono totalmente parte della sua vita, anche se non la chiamano mamma. “Solo davanti agli estranei, quando siamo soli mi chiamano Lu”, ha raccontato. Ma non è un problema. “Una mamma naturale loro ce l’hanno. Ormai mi sono abituata, chi se ne frega”.
La conduttrice ha parlato della sua esperienza da mamma adottiva nel corso della puntata di Che tempo che fa andata in onda domenica 10 ottobre, ospite di Fabio Fazio. Non ha nascosto che il processo, seppure bello, l’ha messa davanti a dei momenti di difficoltà. “Con l’affido o l’adozione si diventa genitori di botto”, ha sottolineato. L’idea di intraprendere questa via, tra l’altro, è nata da una collega: Maria De Filippi, anch’ella mamma adottiva di un ormai ragazzo. “Mi ha raccontato la sua esperienza. E mi ha talmente travolta col suo entusiasmo che mi sono detta: “Ci provo anch’io”. Però ai tempi io non ero sposata e non potevo adottare. Così ho pensato all’affido”. Un percorso più difficile rispetto a quello dell’adozione. “Non sapevo se sarebbero tornati alla loro famiglia d’origine o sarebbero rimasti, però intanto io c’ero, li aiutavo a fare un pezzo di vita insieme”.
Luciana Littizzetto e i figli adottivi: Jordan e Vanessa
I figli adottivi di Luciana Littizzetto sono Jordan e Vanessa, rispettivamente 26 e 23 anni. Il maschio viene ironicamente definito dalla conduttrice un “disgraziato”. Soprattutto da piccolo le ha causato non pochi problemi. “Credo di essere stata la mamma più chiamata da scuola della storia. Ne combinava una al giorno”. Una volta ha anche venduto i suoi autografi a un euro ciascuno per compare i pacchetti di figurine. “Ritagliava le mie firme sul diario e diceva che ritagliava i gattini”.
La femmina, invece, è più tranquilla, anche se un po’ ipocondriaca. “Ha delle malattie inesistenti, ad esempio le frigge l’occhio oppure le punge il naso. E io devo contenerle”